Lo stadio in collina mette in archivio il vecchio «Ferraris»

Lo stadio in collina mette in archivio il vecchio «Ferraris»

(...) lavorando giorno e notte per restare nei tempi. Il lavoro per presentare il nuovo impianto sembra essere stato serrato e Marta Vincenzi riassume il motivo di tanta fretta: «La Federazione ci ha imposto tempi stretti entro i quali proporci per ospitare Euro 2016, competizione per la quale il nostro Paese è in gara con la Francia - spiega il primo cittadino -. Non avevamo altra possibilità per competere che realizzare un nuovo impianto e affidarne la costruzione a dei privati, nella fattispecie alle società Genoa e Sampdoria. Se Garrone e Preziosi accetteranno la sfida Genova sarà con le altre città metropolitane tra le protagoniste, altrimenti saremo costretti ad uscire dalla competizione». Prima di arrivare ad individuare la Colisa il Comune ha vagliato 25 siti su tutto il territorio cittadino, molti dei quali scartati perché con proprietà o di privati o di altri enti. Non ci sarebbero stati i tempi d’acquisto necessari a permettere di rientrare nei periodi ristretti che Genova ha per realizzare l’impianto.
Addio «Ferraris»?
Tra i luoghi studiati anche il restyling di Marassi con lo spostamento delle carceri. Ma per il vecchio «Ferraris» la possibilità di competere in Europa sono esaurite. Da una parte il piano di bacino non permette per motivi di sicurezza la copertura del torrente Bisagno con la possibilità di recuperare spazi per parcheggi e altri servizi, dall’altra lo spostamento del carcere è questione lunga e complicata: «Non c’è possibilità di adeguare Marassi», taglia corto il sindaco che poi aggiunge «se si rinuncerà al nuovo impianto continueremo ad investire sul “Ferraris”, sapendo però che le nostre squadre non potranno giocare più le coppe a Genova». Stadio di Marassi che comunque rimarrebbe a servizio della città. Sul tema si esprime anche Riccardo Garrone che non vorrebbe ripetere gli esodi di Cremona del periodo mantovaniano del popolo blucerchiato: «Il nostro amministratore delegato Beppe Marotta ha già avuto colloqui con l’Uefa: non ci sono più possibilità di deroghe per giocare competizioni europee al “Ferraris”, sarebbe un ridimensionamento di fronte ai forti investimenti fatti dagli azionisti di Genoa e Sampdoria negli ultimi anni».
La Colisa
La superficie del nuovo impianto è di 130mila metri quadrati, corredato da parcheggio pullman, parcheggio vip, villaggio ospitalità, gallerie commerciali per 10mila metri quadrati ed un autorimessa da 2mila posti auto. In più un area media da 2mila metri quadri e l’ipotesi di recupero del Gasometro con una palazzina di 15 piani che possa ospitare anche un museo di Arte contemporanea, tanto caro al sindaco Vincenzi. Nella bozza di progetto ecco anche il tunnel di collegamento tra l’autostrada A10 e l’area dello stadio. La zona è oggi di proprietà di Sviluppo Genova, società controllata dal Comune e affidata da un anno a Piergiulio Porazza (oggi amministratore delegato), da tempo impegnato in una serie di interventi di riqualificazione della città dopo una rivoluzione interna consistente, che hanno portato all’ipotesi progettuale dello stadio a Campi.
Chi lo costruirebbe
Sampdoria e Genoa hanno quindici giorni per dire sì o no alla proposta del Comune, non si potrà andare oltre per restare nei tempi previsti dalla candidatura che ha come termine ultimo per il progetto già approvato e in fase esecutiva gennaio 2010. Da oggi esperti delle due società lavoreranno giorno e notte confrontando i documenti forniti dal sindaco e i diversi rischi che possono sconsigliare di investire in quella zona. Riccardo Garrone sta con i piedi per terra, cauto ottimismo e precisazioni: «Se i nostri esperti ci daranno il via libera sulla fattibilità dell’operazione potremo decidere di andare avanti anche da soli e ospitare il Genoa nel nostro impianto per le competizioni europee, ovviamente al prezzo pattuito al momento della necessità». Zarbano replica che «da parte del Genoa l’interesse per l’operazione esiste, prima il sindaco dovrà documentarci i motivi che non ci permettono di studiare un Marassi competitivo».
Il battibecco
C’è poi da registrare un momento di tensione tra il sindaco e l’ad del Genoa.

Vincenzi parte in quarta: «Se non si realizzerà il nuovo impianto le due società si prenderanno la responsabilità di aver fatto perdere a Genova l’organizzazione degli Europei». Replica di Zarbano: «Forse c’è chi non comprende che se Genoa e Sampdoria non fossero a certi livelli non ci sarebbe nemmeno la possibilità di ospitare la competizione a Genova». Difficile dargli torto.

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