Ernesto Cazzaniga*
Il Consiglio dellAssociazione nazionale allevatori del cavallo trottatore ha deliberato di effettuare le elezioni per il rinnovo dello stesso, il giorno 11 marzo 2006. Mi pare opportuno, visti i movimenti in atto, prendere la parola e spiegare quanto e cosa è stato fatto da parte dellassociazione da me presieduta, quanto e cosa vorrei fare nel caso di riconferma e quanto si sta verificando dietro le quinte. Premesso che nel quadriennio sono state apportate alcune modifiche statutarie, da tempo approvate in attesa di essere regolarizzate, cosa che abbiamo fatto con il placet ed il concorso di tutto il consiglio, oltre alla rieleggibilità dei consiglieri, la compagine sarà arricchita dalla presenza di due vicepresidenti. Purtroppo la vita dellippica un questi ultimi anni non è stata facile e tra tutte le componenti ippiche, lAnact è stata la sola che ha perseguito un obiettivo chiaro e adamantino: l assoluta e principale difesa del montepremi ed in particolare delle provvidenze allallevamento. Assecondata, occorre dirlo, dalla volontà del ministro delle Politiche agricole di riportare alla centralità del settore lallevamento. Ed è questo che stanno cercando di farci pagare. Non è stato facile, abbiamo subito attacchi di ogni genere da molte parti, tra cui le sguaiatezze quotidiane di un sito Internet e non solo. Anche allinterno del nostro consiglio, abbiamo avuto più di un episodio non chiaro. Episodi sempre rintuzzati con lineare e chiara volontà dalla stragrande maggioranza dello stesso. Interventi strumentalmente volti a fiaccare e coartare la volontà degli allevatori per finalizzarla ad interessi di parte estranei allassociazione. Abbiamo resistito e crediamo di potere ancora resistere, ove gli allevatori ci riconfermeranno la loro fiducia. Siamo in presenza di fatti non chiari. Movimenti, determinatisi con la creazione di un oscuro blocco di potere facente capo ad un gruppo di tre stallonieri (Brischetto per lAllev. Grifone, Farneti e Benassi per la Scud. Om, Maiorano per la Terra Reggiana), i quali al posto di dare vita ad una associazione che, ragionevolmente debba tutelare i loro interessi, intenderebbero, come il famoso cavallo di Troia, entrare a pieno titolo o attraverso comprimari compiacenti o i soliti utili idioti, che non mancano mai, nel governo e conseguentemente nellelaborazione della linea politica dellassociazione. La scorsa settimana vi è stata una riunione semi carbonara presso una importante stazione di monta, rappresentante una volta lala nobile dellippica, ora scesa ad un rango diverso, a volte incomprensibile, con la partecipazione pare, anche di alcuni consiglieri dellassociazione i quali, a mio avviso, hanno tradito il mandato fiduciario ricevuto da coloro i quali li hanno votati. Perché, sia chiaro il mio punto di vista, ad evitare fraintendimenti, che in oltre sessanta anni di vita associativa, mai, dico mai si è visto al governo dellassociazione un rappresentante degli stallonieri o peggio ancora delle società di corse.
Avevo iniziato parlando di programmi realizzati e da realizzare, purtroppo lo spazio mi è tiranno ed a questo punto mi devo fermare. Ma, nelle prossime settimane vi assicuro che continuerò a spiegare ciò che è stato fatto e cosa intenderei fare. Inizierò col raccontare come gli stallonieri attraverso un loro rappresentante allinterno del consiglio siano riusciti a vanificare lacquisto di stalloni importanti, a cominciare dal mitico Varenne. Per finire ad altri più recenti episodi, e tante altre amenità di questi travestiti che vorrebbero gestire e condizionare la politica degli allevatori a loro uso e consumo. Gli allevatori ricordino: la posta in gioco non è la mia rielezione, ma lindipendenza dellassociazione e delle scelte più consone e favorevoli allallevamento italiano. Con lutilizzo di personaggi i quali forse non si rendono conto di essere pedine di un gioco che passa sulla loro testa, ma sulla pelle degli allevatori.
* presidente Anact (Associazione nazionale allevatori cavallo trottatore)
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