Cronache

Stanno per arrivare le badanti «doc» per gli anziani liguri

La Regione crea corsi e un elenco con i nominativi di personale qualificato

Stanno per arrivare le badanti «doc» per gli anziani liguri

Migliorare la qualità del servizio di assistenza domiciliare con figure professionali qualificate, semplificando le pratiche di ricerca e di assunzioni di badanti. Sono questi i punti principali dell'accordo siglato ieri mattina in Regione dal vicepresidente Massimiliano Costa, dall'assessore al Lavoro Enrico Vesco, dal presidente della Provincia Alessandro Repetto, dall'assessore comunale alla Città Solidale Paolo Veardo e dai rappresentanti dei sindacati e del Forum del Terzo Settore. L'accordo programmatico prevede sia interventi di orientamento professionale e formativi delle badanti - chiamate a frequentare corsi di 100 ore di teoria e 100 di pratica, più stage finale -; sia la creazione di una lista aggiornata delle persone che hanno partecipato ai vari corsi di formazione. Lo scopo è infatti quello di garantire maggiore trasparenza nell'assistenza domiciliare, aiutando le famiglie nella ricerca e nell'assunzione delle badanti.
«Con questo atto - spiega Massimiliano Costa -, proseguiamo l'azione già intrapresa in questo ambito, con l'istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza (di cui molti cittadini, tuttavia chiedono invano notizie n.d.r) e l'inserimento della figura professionale di Assistente familiare nel Repertorio regionale delle professioni, misure entrambe finalizzate a sostenere concretamente le famiglie nell'assistenza di anziani e persone non autosufficienti». Per quanto riguarda gli stranieri, i possibili destinatari sono 44.032 nell'intera provincia di Genova e 33.839 nel capoluogo ligure, ossia il 5.47 per cento della popolazione residente. Ammontano invece a 164.084 gli ultrasessantacinquenni a Genova, di cui più di 50mila vivono da soli, mentre nella stessa fascia d'età i non autosufficienti sono 19.014 e i disabili gravi 19.568.
L'obiettivo è quello dunque di organizzare l'attività dei vari soggetti coinvolti nell'accordo attraverso un comitato di coordinamento, che dovrà verificare l'integrazione dei servizi e delle competenze dei soggetti che prestano un servizio diretto a famiglie con persone anziane e non autosufficienti. Saranno poi i centri per l'impiego delle province a fornire alle famiglie interessate, anche via web, l'elenco degli assistenti familiari già formati; i centri manterranno inoltre aggiornata la scheda professionale dei lavoratori con l'inserimento di tutte le qualifiche e attestati posseduti.
«Questo accordo - interviene l'assessore Paolo Veardo - nasce con il preciso scopo di regolare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro di cura a domicilio, tutelando al contempo i diritti dei lavoratori e le necessità delle famiglie.

L'intesa sottoscritta facilita infatti l'emersione del lavoro nero e la qualificazione degli assistenti familiari, oltre che, consentire l'accesso alla rete dei servizi per anziani e disabili in condizioni di fragilità e non autosufficienza, anche per quelle fasce di popolazione con reddito medio e medio-alto».

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