A proposito della proposta del ministro Renato Brunetta, tesa a «premiare» con un assegno mensile di 500 euro i giovani che desiderano uscire dalla famiglia e mettersi in proprio, confesso che tale proposta, ascoltata in qualche telegiornale nei termini sommari in cui è stata riferita (fra laltro non senza una malcelata intenzione di polemizzare con il ministro e ridicolizzarlo), in un primo momento mi è parsa insostenibile. Ma lette più attentamente le motivazioni, mi pare che non sia unidea scandalosa. Anzi. Naturalmente va studiata bene lapplicazione, per evitare abusi. Ma il principio su cui si fonda, è condivisibile, anche e soprattutto sotto laspetto educativo e formativo. Si tratta di responsabilizzare i giovani allautonomia e alla capacità imprenditiva, cosa che dovrebbero fare anche scuola e famiglia. E ciò a dispetto di quanti si stracciano le vestii, che sembrano essere non pochi. Del resto è molto significativo che tra i primi a opporsi siano i soliti noti, cioè sindacati rossi, Pd et similia (a cui per motivi ideologici non piace per nulla lhomo faber, creatore della propria fortuna). Costoro si autodefiniscono progressisti e riformisti, ma in realtà sono conservatori nel senso negativo del termine, e anche della peggiore specie. Quando sono stati al governo, si sono dimostrati incapaci di tutto e incapaci a tutto (tranne che per i loro interessi di bottega e per le loro clientele, soprattutto per quelle intellettuali e salottiere).
Este (Pd)
Il ministro Renato Brunetta mi ha annoiato con questa storia dei «bamboccioni».
Maria Grazia La Rocca
Lainate (Mi)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.