Egregio Dottor Cervi,
lincredibile storia della ragazza musulmana costretta a frequentare il corso scolastico di musica con le orecchie tappate, per volontà del padre e grazie anche ad una sentenza di un giudice di pace (di certo luminare del diritto), ha dato loccasione per un dibattito sul nostro quotidiano, con due posizioni distinte. Quella del dott. Porro è, secondo me, fuorviante perché se ineccepibile sotto il profilo economico produttivo, non affronta il nocciolo del problema che è invece magistralmente individuato dalla Magli.
La stanza di Mario Cervi
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