La stanza di Mario Cervi

Egregio Cervi,
bello, perché pungente, l’articolo di Francesco Cramer sui nemici del Cavaliere che restebbero orfani e senza più argomenti in caso di abbandono della scena da parte dello stesso, ma non reale. Il bravo Cramer, infatti, non tiene conto del fatto che i comunisti (sì, chiamiamoli con il loro vero nome) il nemico se lo inventano di volta in volta e lo configurano in colui o coloro che in un dato periodo costituisce o costituiscono l’ostacolo maggiore sulla loro strada. Per cui, come lei da ottimo storico può insegnare, dal dopoguerra a oggi (anche se nessuno con la stessa super carica di super odio di cui è fatto oggetto Berlusconi) hanno odiato, demonizzato, gambizzato De Gasperi, Fanfani, Saragat, Craxi, lo stesso Avvocato Agnelli, il suo amico Montanelli (prima di appropriasene dopo la deberlusconizzazione, scordandosi che per 40 anni gli avevano dato di fascista e servo dei padroni), gli Usa, i Papi, soprattutto Wojtyla, Kohl, la Thatcher eccetera. Oggi, concessa una tregua a Obama (perché lo ritengono «cosa loro») sul loro cammino hanno due enormi ostacoli: Papa Ratzinger e il Cavalier Berlusconi, di qui la demonizzazione.

Ma, per sfortuna loro e fortuna nostra, gli Italiani hanno capito tutto e da oltre 60 anni li ricacciano indietro con l’arma più efficace: il voto. Per questo, solo per questo, siamo ancora un Paese libero, democratico e, nonostante la crisi, benestante e non abbiamo fatto la fine di Bulgaria, Romania e Corea del Nord.
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