la stanza di Mario CerviContro i magistrati meglio la via disciplinare che quella giudiziaria

Caro Dottore, a seguito della procedura di infrazione contro l'Italia della Corte di giustizia Ue, il membro laico Pdl Zanon del Csm doveva approntare un'ipotesi di riforma riguardante la responsabilità civile dei magistrati, che preveda l'obbligatorietà di rivalsa da parte dello Stato sul magistrato che sbaglia. È facile definire tutto questo velleitario, poiché si continuerà a decidere su un magistrato da parte del giudice della porta accanto, con le conseguenze finora accadute, cioè «aria fritta». Per risolvere in modo serio la questione, tutto dovrebbe essere invece giudicato da una giuria popolare, dal momento che le sentenze vengono emesse in nome del popolo italiano.
San Giuliano Terme (Pisa)

Caro Fossati, l'idea che una giuria popolare sia lo strumento migliore per punire i magistrati colpevoli di inadempienze o trasgressioni è in astratto ottima. Quelle decisioni sarebbero sottratte ai colleghi del magistrato messo sotto accusa. Ci sarebbe anche qui il problema della politicizzazione che esiste, eccome, nei magistrati di carriera, e ancora esisterebbe con la giuria popolare. Un tipo alla Ingroia potrebbe cavarsela benissimo di fronte a una giuria di sinistra, severa invece con uno sospettato di simpatie per la destra. E viceversa. Ma poi il ricorso alla giuria rivoluzionerebbe le procedure italiane, fondate sui ricorsi. Nel diritto anglosassone il verdetto della giuria è definitivo, nel senso che se ti condannano per furto puoi far ricorso ma come ladro, non come presunto innocente fino a condanna definitiva. Là hai possibilità di ricorso, ma da colpevole, non da innocente in attesa di giudizio. Se sottoposti ai rituali di primo grado, appello e cassazione i processi contro i magistrati - derivanti il più delle volte da altri processi con i loro tre gradi - diventano un tormentone infinito. Più che la via giudiziaria mi sembra utile, contro i magistrati, la via disciplinare. Ma il Csm è distratto, longanime e lento.

Come rimedio ai difetti della magistratura si propone da alcuni il giudice elettivo. Ma - l'ho già scritto altre volte - vi immaginate quali ceffi sarebbero issati sugli scranni della legge nelle terre di mafia, o di camorra, o di 'ndrangheta?

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