Ci impongono governi dall'alto dei cieli, primi ministri autoimposti, parlano di patrimoniale come se il prelievo di danaro fosse risibile, e nessuno, dico NESSUNO, parla di tagliare le spese e gli sprechi, vero dramma italiano. Forse viene cambiata la scopa, ma noi rimaniamo sempre il pattume da ramazzare. Nessuna speranza o futuro, solo povertà e miseria.
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Caro Larco, le sue critiche al sistema politico italiano sono condivise da un grande numero di cittadini. Ma su un punto devo darle torto: là dove lei afferma che «NESSUNO - in tutta maiuscola per rafforzare l'affermazione - parla di tagliare le spese e gli sprechi». Correggo: TUTTI parlano di tagliare le spese e gli sprechi. Le critiche aspre e le polemiche dure per la dilapidazione del denaro pubblico invadono le prime pagine dei quotidiani e i talk show televisivi. Il guaio non sta nella mancanza delle denunce, che sono sovrabbondanti, sta invece nella carenza di misure che liberino il corpaccione dello Stato dal parassitismo dei negligenti, degli avidi, dei furbi.
I quali, essendo di solito comodamente seduti su poltrone dell'amministrazione statale e parastatale, non si dedicano di sicuro al risparmio. Qualcosina si è fatto. Ma poco e male in confronto alle dimensioni che ha la piaga della dissipazione, della inefficienza, della corruzione. Oggi siamo messi male. Domani chissà. Speriamo non peggio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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