Secondo il presidente di Unimpresa 5 imprese su 6 temono di fallire entro fine anno. Quando il numero di imprese a rischio fallimento raggiunge queste proporzioni non si può più dare la colpa alla crisi, alla congiuntura internazionale o ad altre questioni che assumono i connotati di puro pretesto. Qui ci sono chiari segnali che fanno pensare a un comportamento doloso da parte di chi sta facendo di tutto per annientare il sistema manifatturiero. A vantaggio di chi evidentemente vede nelle imprese italiane il più pericoloso concorrente. Sbaglia il presidente di Unimpresa a chiedere con urgenza un nuovo governo. L'Italia è in queste condizioni non per non aver avuto un governo, ma per averne avuti troppi, tutti incapaci.
Torino
Caro Bucci, io non credo al grande complotto di forze oscure della finanza che vogliono l'annientamento dell'Italia come potenza industriale. Non ci credo perché nell'immediato dopoguerra, quando i vincitori avrebbero potuto fare strame dei vinti, Italia, Germania e Giappone vissero i loro «miracoli» economici e dalle ceneri della disfatta risorsero prospere. Ho anch'io la convinzione che in larghissima misura il declino italiano sia stato un suicidio, favorito da chi teneva le redini del potere. Lei sottolinea l'incapacità dei troppi governi che a Roma si sono succeduti, e ha ragione. Così come ha ragione chi sostiene che, dato il suo assetto istituzionale, l'Italia è ingestibile, refrattaria a essere guidata. Ma qui si può osservare che, pur con un carico di istituzioni e di norme fatti apposta per rendere lenta e inefficiente la macchina pubblica, l'Italia s'è trasformata, da Paese prevalentemente agricolo quale era, in una delle maggiori realtà economiche. Le considerazioni sulla terribile crisi italiana additano alcune responsabilità evidenti della classe politica. Ma non basta questo per giustificare il collasso.
C'è stato dell'altro in Italia, in Europa e nel mondo. Cosa esattamente ci sia stato io non mi azzardo a dirlo perché gli esperti - che invece le previsioni le azzardano - offrono diagnosi contrastanti e propongono contrastanti rimedi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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