la stanza di Mario CerviIl politically correct è un andazzo sgradevole, non un diktat

Hanno creato una nazione di cervelli all'ammasso in cui chi esprime la propria opinione non allineata all'ipocrisia di sinistra o al neo buonismo cattocomunista diventa bersaglio del disprezzo dei benpensanti. Dobbiamo sopportare le parole del Papa che dice di accogliere tutti. La nostra economia va a rotoli, questo governo imbelle non trova i soldi per non aumentare l'Iva e per togliere l'Imu e spreca miliardi per soccorrere chi ci invade ogni giorno. Per legiferare su Iva e Imu ci prostituiamo all'Europa. Dell'Europa non si può parlar male. Quanto a libertà di espressione e di opinione, siamo al più becero stalinismo. Non si può dire che i clandestini sono un cancro per l'Italia? Io lo dico e lo sottoscrivo. Il governicchio pensa a tutto tranne che a salvaguardare gli interessi dell'Italia. È immorale sopportare un Parlamento che fa tutto tranne che legiferare.
Jesi (Ancona)

La sua invettiva muove da una convinzione che è legittimo avere e da un sentimento che è legittimo esprimere. La convinzione è che l'Italia sia governata da incapaci e da servi, il sentimento è che l'immigrazione pregiudichi l'economia, e l'identità del nostro Paese come un cancro letale. Pur senza arrivare ai suoi anatemi, anch'io sono preoccupato dagli afflussi incontrollati di clandestini la cui presenza rappresenterà di sicuro, se non contenuta, una minaccia sociale. Ma dedurre da questi allarmi che in Italia è impossibile esprimere una qualsiasi opinione contraddice clamorosamente la realtà. Il politically correct è magari un andazzo sgradevole, non un diktat. L'Italia ha innumerevoli difetti. Ma la sua è la libertà d'informazione d'una democrazia, e le sue elezioni sono - tranne episodi minori - oneste. Non abbiamo il migliore dei governi possibili, anzi.

Ma contro il governo è possibile scagliare - e infatti vengono scagliate - critiche molto dure. È vero, dobbiamo sopportare le parole del Papa. Per fortuna. Guai se a qualcuno fosse consentito d'impedire che Francesco dica ciò che pensa e ciò che ritiene giusto. Allora sì la libertà correrebbe rischi serissimi.

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