PAROLA_LETTORI

la stanza di Mario CerviIl Veneto ha raggiunto il benessere «occupato» dall'Italia

Quello che è accaduto è inverosimile in un Paese civile e democratico quale l'Italia non è. Non è più ammissibile che la magistratura spicchi andati di arresto senza alcuna prova concreta ma solo su congetture. Oppure perché qualcuno ha esternato in pubblico il proprio pensiero. Siamo nel 2014 e sembra di essere tornati ai tempi di Stalin dove si arrestava e condannava quando e come si voleva. Questo paese è alla deriva e lo si capisce proprio da questi fatti. A Roma cominciano ad avere paura ed anche a perdere veramente la testa se arrivano a tanto. Quindi noi indipendentisti dovremmo capire che non vogliono una liberazione del Veneto su basi democratiche e pacifiche ma con la guerra che vorrebbero scatenare. Buon per loro che noi siamo con la testa sul collo e determinati come non mai adesso. Sono loro che vogliono la deriva, la rivolta. E noi gli daremo un'altra cosa molto più velenosa, lo stiamo decidendo proprio in queste ore. L'idea è quella di far intervenire organismi internazionali nelle faccende interne all'Italia.
Verona

Caro Rodegher, personalmente sono inclina a rubricare l'attuale rivolta veneta (come a suo tempo l'assalto al campanile di San Marco) tra le manifestazioni goliardico-guerriere di gruppuscoli indignati. Non ho mai creduto che la remota azione veneziana o gli apprestamenti odierni con simil carro armato, potessero e possano realizzare la secessione e staccare il Veneto dall'Italia. Forse la magistratura ha dato eccessivo peso, e caricato di eccessive minacce, il gran ciacolare dei separatisti. Le cui pulsioni sono state su queste colonne spiegate, con impareggiabile bravura, da Stefano Lorenzetto. Ma proprio la sua lettera, che qualifica come liberazione da un potentato straniero il secessionismo, e ventila interventi d'altri Stati per indurre l'Italia sopraffattrice a sciogliere i ceppi che imprigionano il Veneto, ispira una sensazione inquietante. Che si prova sempre quando ci si trova di fronte a intolleranze fanatiche.

In fin dei conti con questa vile Italia il Veneto raggiunto un livello di prosperità mai conosciuto nella sua storia millenaria.

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