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la stanza di Mario CerviJonathan Swift e la macabra provocazione in tempi di carestia

I media hanno dato grande risalto a una fossa comune contenente i resti di corpi di bambini scoperta nei pressi di una ex casa di accoglienza, gestita da un gruppo di suore in Irlanda. Dai certificati di morte emessi dalla religiose risulterebbe che i bambini sarebbero morti per epidemie, causate anche da malnutrizione. Come figlio di padre irlandese ho sentito spesso parlare della povertà largamente diffusa nell'Irlanda del secolo scorso. C'era poco da mangiare per tutti e molte famiglie emigravano negli Usa. Questo era anche una conseguenza della dominazione inglese. Com'era da aspettarsi, a qualcuno piace, furbescamente, suggerire che responsabili di tante morti sono state le suore, non le terribili condizioni di indigenza in cui versava allora l'Irlanda. Nei mesi scorsi sono stati evidenziati i metodi educativi piuttosto rigidi riscontrati in altre strutture cattoliche di quel Paese, ma non va dimenticato che anche nella vicina Inghilterra protestante le punizioni corporali sono state abolite dalla scuola pubblica solo da qualche decennio.
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Caro Nolan, nell'Ottocento e nel Novecento la povertà era un flagello che colpiva le popolazioni di molti Paesi oggi non più incalzati, o meno incalzati da quell'incubo. C'era la schiavitù nel sud degli Stati Uniti, c'erano i servi della gleba in Russia, c'erano le sofferenze dei braccianti nel meridione italiano. E anche nella Padania d'un tempo, a volte descritta come luogo di prosperità la vita degli umili era quella descritta in L'albero degli zoccoli da Ermanno Olmi. Le carestie degli anni di vacche magre facevano strage. La fame infieriva in particolar modo nell'Irlanda dominata dagli inglesi. Infieriva da gran tempo e a tal punto che già nel 1729 un genio come Jonathan Swift (nei Viaggi di Gulliver dissacratore implacabile dei luoghi comuni), avanzò, per combatterla, quella che definì A modest proposal, «Una modesta proposta».

Swift suggeriva di ingrassare i bambini irlandesi e di darli in pasto agli adulti. Con il che sarebbe stato risolto contemporaneamente il problema della sovrappopolazione e il problema della fame. La ferocia del pamphlet di Swift non eliminò le crudeltà sociali, ma almeno le rese più evidenti.

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