la stanza di Mario CerviLa Germania ha interessi legittimi. Ma diversi dall'Italia

A scuola mi dicevano sempre di cercare di seguire e di imitare i migliori della classe. Non certamente i più somari e fannulloni. Se non sbaglio la Germania è la prima economia d'Europa, i servizi funzionano, le loro esportazioni e la loro industria vanno benissimo ecc. Basta andarci per rendersi conto che in quel Paese le cose vanno meglio che da noi. Non vedo quindi perchè un eventuale «asse» Roma - Berlino debba essere criticato e boicottato. È fin troppo evidente che gli «euroscettici» hanno la coda di paglia.
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Caro Salvetti, stare in scia ai più bravi e assecondarne le mosse ha un senso se gli interessi dei primi e gli interessi degli ultimi coincidono. Molti, e io tra loro, ritengono tuttavia che la Germania -forte delle sue indubbie qualità e capacità- si fa troppo i fatti suoi, lasciandoci nei guai. Scrivo questo senza associarmi a una demonizzazione di Angela Merkel che è molto di moda: cosicché la cancelliera viene additata come responsabile d'ogni nostro male, e il totale affrancamento dai legami europei viene indicato come un salva Italia infallibile. Se guardo al continuo emergere di scandali e al continuo manifestarsi di carenze e inefficenze pubbliche non sono incoraggiato a ritenere che il fai da te nazionale sia una buona terapia per le piaghe della penisola. È giusto rifiutare i precetti dei primi della classe quando danneggiano noi secondi o terzi o ultimi.

Ma per carità,n on trasformiamo Angela Merkel in un alibi per tutti i nostri spropositi. I guai dell'Expo e i guai del Mose sono cosa nostra, made in Italy al cento per cento. Berlino non c'entra, c'entrano Roma o Venezia o Milano.

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