la stanza di Mario CerviMa l'egemonia della sinistra non è di casa al Quirinale

Da anni sento parlare di crisi all'interno della sinistra, di insanabili divisioni e lotte a coltello tra i vari big. Ma sono tutte fole. Nei momenti che contano, sono ultracompatti. Si dice sempre che la maggioranza degli italiani è di centro-destra ma al dunque è esattamente l'opposto. I capi dello Stato sono sempre di sinistra o più graditi a loro che a noi. Ditemi un presidente della Repubblica veramente super partes. Io ricordo solo Cossiga, che fu massacrato. La Corte Costituzionale è in mano alla sinistra. Il Csm è formato in maggioranza da magistrati di sinistra. Fra i senatori a vita vengono sempre nominati quelli a favore della sinistra, a eccezione di Pininfarina, purtroppo defunto. Adesso volevano l'antimafia e se la sono presa. E questi sarebbero quelli travagliati da lotte intestine?
Buccinasco (Milano)

La polemica contro la sinistra incorre a mio avviso in due eccessi di segno opposto. L'uno consiste nel descriverla come monolitica, possente, invincibile. L'altro consiste nel descriverla coma disgregata, rissosa, declinante. C'è del vero, intendiamoci, in entrambe le diagnosi. Di sicuro la sinistra recupera compattezza quando trova un collante, quale fu ed è Berlusconi. Non meno sicuro è che faide e dissidenze vi imperversano. Il che risulta ancor più evidente se nella sinistra viene incluso il Movimento 5 Stelle. Il Csm è certamente antiberlusconiano e corporativo, dunque associato alla sinistra che di antiberlusconismo vive. Ho qualche obiezione da muovere a proposito dei capi dello Stato (con la sfida a indicarne uno, tranne Cossiga, che non fosse in qualche modo affiliato alla sinistra).

Enrico De Nicola era monarchico; Luigi Einaudi fu negli atti e nei detti un liberale a 24 carati; Giuseppe Saragat ha lasciato un'impronta forte nella storia d'Italia per essersi staccato dal fronte socialcomunista e avere creato il partito socialdemocratico; ad Antonio Segni venne mossa l'accusa d'avere ordito un golpe di destra; Giovanni Leone fu un grande avvocato e un simpatico notabile democristiano cui si addiceva più che a chiunque altro la qualifica di moderato. Ho citato a memoria ma suppongo che basti.

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