Caro dottor Mario Cervi, le scrivo a proposito di un argomento che è di grande attualità: «Giuda e l'Impiccato». L'impiccato è lui, Silvio Berlusconi. I Giuda sono tanti e citarli è quasi offendere Giuda. In questi giorni, per strana coincidenza, voi festeggiate i 40 anni del Giornale pubblicando vostre storiche pagine. Io le apro malvolentieri, poi le trascuro perché rimpiango il grande affetto con cui le leggevo tanti anni fa. Montanelli appare di continuo nelle pagine riesumate e per me non è un bel vedere. Io Montanelli non l'ho perdonato, probabilmente ho torto, per questo mi rivolgo a lei che appartiene al «cerchio magico montanelliano», e le chiedo di spiegarmi la differenza, se esiste, tra i Giuda Alfano, Lorenzin, Cicchitto e il Giuda Montanelli. Badi, caro Cervi, che se non darà a me, e ai lettori del Giornale, questa spiegazione, quando il prossimo anno ci rivedremo ad Abano nel salone in cui Lei ci proporrà il classico suo gradito intervento, verrò a lanciarle una scarpa alla Hillary Clinton.
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Caro Zaro, siamo a Pasqua, ma lei non mi sembra disposto ad assecondare le esortazioni al perdono. Estraneo come sono a qualsiasi cerchio magico, non affronto la casistica dei Giuda che genererebbe innumerevoli distinguo, vista l'umana e ragionevole propensione di ciascuno ad assolvere o condannare i Giuda secondo che siano o no finiti nello schieramento cui vanno le nostre simpatie. Senza pronunciare giudizi sui traditori di varia estrazione, mi limito a dirle che tra questi e Montanelli c'è una differenza sostanziale. Nella piazza politica i cambi di casacca derivano il più delle volte da frustrazione per nomine e scelte mancate. I non candidati o i trombati di qualsivoglia elezione maturano rancori contro il proprio partito e contro il mondo intero.
Per un seggio parlamentare o per un sottosegretariato o per un ministero si fanno carte false (nel contempo inneggiando alla trasparenza). Montanelli ha rifiutato la nomina a senatore a vita. Almeno questo beau geste bisogna riconoscerglielo. Non me ne voglia, amico Zaro, per queste parole, e mi risparmi la sua tremenda vendetta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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