Renzi ha dichiarato che nel caso non venisse approvata la riforma del Senato come vuole lui - cioè di non eletti ma di nominati e di doppi/tripli lavoristi come Sindaci o altro, per risparmiare, cioè populismo allo stato puro - se ne andrà. Ciò detto ma non gli è venuto in mente che in questo caso in molti se ne faranno una ragione, quindi: #matteostaisereno e avanti così, chissà che dietro l'angolo non ci sia, per la legge del contrappasso per affinità, una bella autorottamazione.
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Caro professore, il mio parere è molto diverso dal suo. Secondo me Matteo Renzi sta facendo e dicendo ciò che Mario Monti e Enrico Letta avrebbero dovuto fare e dire. Sono del parere che l'attuale bicameralismo perfetto rappresenti per il Paese un impaccio ritardatore e un costo inutile. Suppongo -pur senza averne la certezza- che del mio stesso parere sia la maggioranza degli italiani. Con i precedenti due governi, che si presentavano come riformatori, è mancato proprio l'aut aut di Renzi: non stiamo a cincischiare, se vi vanno bene le mie riforme approvatele presto, se non vi vanno bene licenziatemi.
Forse in politica questi toni ultimativi non usano molto, soprattutto se usati sul serio... Usa invece la melina dei rinvii e dei compromessi. Renzi si è subito scontrato con forti resistenze della «casta» cui non piacciono i suoi progetti. Un motivo di più, a mio avviso, per sostenerli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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