La star che fa girare la testa dopo il trionfo punta alla Scala

Voce piena e sensualità le chiavi del suo successo anche al Tuscan Sun Festival

Pietro Acquafredda

da Cortona

La serata comincia male per la pioggia battente, ma il pubblico non molla. Poi la pioggia cessa, e con un'ora di ritardo comincia il concerto. La prima parte, con la meravigliosa violoncellista Kotova nel Concerto di Dvorak, sembra lunghissima a chi è venuto per ascoltare e vedere la Anna Netrebko, l'ultima diva che, finalmente, alle 23 circa, sale in palcoscenico per la sua unica apparizione italiana al Tuscan Sun Festival di Cortona. Truccata, vestita da gran sera, è un'altra persona: bellissima, sensuale, corpo sinuoso, attrice consumata, interprete finissima ed acuta. E con una voce fascinosa, rotonda e morbida, ma anche squillante, potente per la quale, anche senza la trasformazione fisica di cui siamo stati allibiti testimoni, si giustifica il suo grande successo, a trentaquattro anni appena.
Viene naturale inventare la favola della giovane e bella russa con la passione per il canto che, alla fine degli anni Ottanta, lavorava come addetta alle pulizie al Teatro Marinskij di San Pietroburgo, se quella stessa ragazza, a poco più di trent'anni, viene baciata da un successo mondiale. La vera storia di Anna Netrebko, la più recente stella del melodramma, è invece una storia normale. Era andata a studiare canto a San Pietroburgo, e lavorava al Marinskij per mantenersi. Nel 1993, a ventidue anni, vince il concorso Glinka, si fa ascoltare da Gergiev che l'assume nella compagnia del suo teatro. Comincia così la sua ascesa. Nel 1997 debutta negli Stati Uniti; poi in Europa, ed anche in Italia, dove ha cantato a Firenze nel Magnificat di Bach e a Stresa; infine, la consacrazione, recente, a Salisburgo.
Ma c'è anche un'altra favola, inventata per metà, su Anna Netrebko, quella della sua bellezza ed avvenenza: una Monica Bellucci sovietica, a giudicare dalle sue apparizioni in teatro e sui rotocalchi; quando, invece, lontana dall'ufficialità, appare esile, neppure tanto alta, viso anonimo, occhi neri. Evidentemente, truccatori, parrucchieri, fotografi riescono a trasformarla; e i registi, che l'hanno fatta sfilare in lingerie supersexy (nel Don Giovanni a Salisburgo); e che, sempre a Salisburgo, in una «scandalosa» Traviata, l'hanno sbattuta su un divano di pelle assieme al suo partner, il tenore messicano Rolando Villazon, in pose sexy (quel divano fra pochi giorni va all'asta, prezzo di partenza 10.000 euro), ne approfittano. Il cinema corteggia la Netrebko, che per ora non lo prende in considerazione: «Potrei farlo in futuro, se avesse a che fare con la musica».
Ma allora se bellissima non è, Anna Netrebko deve essere strepitosa come cantante e interprete: lo dimostra il suo concerto di venerdì sera. «Il Tuscan Festival - spiega la cantante - a differenza di Salisburgo, è un festival giovane, pensato più per gli artisti che per il pubblico; qui possiamo decidere con chi cantare e il programma». La Netrebko a Cortona fa una «toccata e fuga» tra una recita e l'altra di Nozze di Figaro a Salisburgo; canta soltanto tre brani, per complessivi 10 minuti, duetta con il baritono Hvorostovsky ed il mezzosoprano Dolose, in un concerto dal programma bislacco diretto da Teodor Currentzis - altra rivelazione del festival - alla guida della Russian National Orchestra.

Perché Cortona e non la Scala? «Chi non sogna di cantare alla Scala? Solo che non sempre i sogni si realizzano», puntualizza con malcelata amarezza e risentimento (con la Scala c'è un progetto per il 2010; prima, tutto occupato; la sua prossima venuta in Italia, l'anno prossimo, ancora a Cortona, per lo Stabat Mater di Pergolesi).

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