Marcello Di Dio
Solo due anni fa, il Roma-Milan giocato a gennaio valeva lo scudetto. Oggi i giallorossi, dallo stile decisamente più operaio, proveranno a mettere i bastoni fra le ruote alla squadra di Ancelotti. E se «il campionato non è finito, comunque vada stasera», così la corsa al quarto posto non è semplice: «Soprattutto vedendo chi ci precede e chi come noi ambisce allo stesso traguardo - sottolinea Spalletti -. Cè la Fiorentina, cè il Livorno che è una realtà. Noi dobbiamo continuare a far bene e aspettare se davanti ci sarà uninversione di tendenza».
E una vittoria sui rossoneri potrebbe rilanciare le quotazioni romaniste. «Come possiamo vincere? Rimanendo in partita per 95 minuti, avendo continuità di atteggiamento, sapendo aspettare senza lasciare spazi a Shevchenko e Gilardino che sono già bravi a trovarli da soli. Dunque attaccare, ma senza fretta e aspettando il momento giusto. Stare alti senza pressare non paga. Insomma facendo tutto quello che stiamo facendo ultimamente e anche qualcosa in più visto il valore degli avversari, tecnicamente superiori».
Insomma una Roma «provinciale», come quella che si è vista nelle ultime partite, e che non dispiace a Spalletti. «Per me il termine provinciale è un complimento, anche perché giocare con la puzza sotto al naso non mi sembra abbia portato grandi risultati». Spalletti, però, non condivide la tesi che vuole i rossoneri in calo: «Non vedo un Milan in difficoltà. I punti deboli dei rossoneri? Io non li ho individuati e se anche lo avessi fatto non lo direi perché potrei sembrare presuntuoso. Quindi non ce ne sono». Il tecnico giallorosso elogia Ancelotti: «È un esempio per tutti noi allenatori, unottima persona. Sono orgoglioso di essere venuto nella piazza dove per primo è stato cercato Carlo». Ed esalta lo spirito della Roma attuale: «Di questa squadra mi piace la disponibilità dei ragazzi, la compattezza del gruppo che pensa tutto nella stessa direzione. Certo, vorrei avere qualche calciatore in più a disposizione, ora come ora siamo davvero pochi».
Oggi Mancini, dopo due mesi di assenza dal campionato, giocherà dallinizio, probabilmente a sinistra. Spalletti individua un possibile uomo-partita: «Direi De Rossi, sta lavorando bene e ha colpi che possono essere decisivi. Del Milan non lo dico, sono già abbastanza forti, non esaltiamoli ulteriormente».
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