Roma - Con la manovra 2009-2011 già approvata dal Parlamento e i saldi di bilancio già fissati, il governo guarda già oltre e progetta nuovi interventi per il rilancio dell’economia. Questa è la sostanza «rivoluzionaria», per dirla con Gianni Letta, del programma del titolare del Tesoro, Giulio Tremonti, e dall’esecutivo Berlusconi.
Guardando dritto negli occhi quella crisi globale che non ha mai sottovalutato, ma senza nascondere la fiducia nella solidità del sistema-Italia è stato lo stesso Tremonti, ieri in conferenza stampa a Palazzo Chigi, a spiegare come in 42 giorni si siano poste le basi per battere sul tempo il trend recessivo. Anche avviando nuovi progetti come un nuovo piano di edilizia sociale da 20mila nuove case («Si tratta di una prima tranche del piano», ha precisato il ministro, facendo il raffronto con i soli 1900 alloggi realizzati negli ultimi anni).
L’azione è basata su tre linee di politica economica e di riforma che, ha ricordato il ministro, erano già state indicate nel Dpef. Il primo pilastro, la stabilizzazione triennale dei conti pubblici, può considerarsi già costruito con il via libera alla manovra. Il secondo, l’agenda di Lisbona, è «realizzato per due terzi» (manca solo la parte contenuta nel ddl collegato alla manovra, mentre il terzo, il federalismo fiscale, è «in fase avanzata»). «Se la congiuntura diventerà meno avversa - ha aggiunto - l’agenda di Lisbona e il federalismo ci daranno il dividendo che finanzierà gli impegni assunti in campagna elettorale».
E in tema di federalismo il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, ha voluto anticipare che il testo della riforma fiscale potrebbe essere discusso nel Consiglio dei ministri dell’11 settembre prossimo.
L’altra rivoluzione in arrivo è quella della pubblica amministrazione. Il ministro Renato Brunetta, che ha parlato di una manovra a base di «antibiotici e vitamine» per razionalizzare la spesa, ha annunciato che nella Finanziaria ci saranno complessivamente 3 miliardi di risorse destinati al rinnovo dei contratti (2,8 miliardi) della pa e per premiare la produttività (200 milioni). La bozza di decreto della Finanziaria esaminata dal Consiglio dei ministri di martedì, introduce inoltre una formula in base alla quale una parte dei risparmi raccolti con la lotta contro i fannulloni sarà destinata ai premi per i più meritevoli.
Si tratta della principale novità della prossima legge di bilancio, che sarà esaminata nella sessione autunnale. Nella Finanziaria, inoltre, troveranno posto altri provvedimenti importanti come la conferma degli sgravi al settore agricolo, la proroga delle agevolazioni al settore dell’autotrasporto e il rinnovo degli sconti fiscali sugli abbonamenti agli autobus, delle detrazioni per gli asili nido.
«Prima - ha sottolineato Tremonti - sostanza e forma della legge Finanziaria convergevano in una discussione che durava tre mesi e valeva solo per un anno; adesso la sostanza per tre anni è già definita prima dell’estate e l’involucro formale e quello contabile saranno discussi, in forme diverse, a partire da settembre». Non è stata un’autocelebrazione, ma un catalogo illustrativo delle misure intraprese e da intraprendere. Anche se con un po’ d’orgoglio il ministro ha rivendicato il successo della Robin Tax rilevando che non intende «chiedere i diritti d’autore» al candidato alla presidenza Usa, Barack Obama, intenzionato a riproporla negli States (Tremonti ha mostrato un ritaglio del Times; ndr).
«Un prelievo di 4 miliardi su banche, petrolieri e assicurazioni dei quali una piccola parte è andata alla social card, ma quei soldi sono serviti a evitare ulteriori tagli alla spesa sociale», ha detto. E, come ha ribadito il collega del Welfare Sacconi, la manovra rende disponibili per il 2009 «più risorse di quelle concordate tra regioni e governo Prodi».
La macchina, insomma, è avviata e si può guardare con moderata serenità al futuro. «Viviamo in una fase di incertezza - ha concluso Tremonti - ma il sistema bancario è solido, le famiglie hanno un elevato stock di risparmio e il sistema pensionistico pubblico è considerato tra i più stabili d’Europa».
E poi, «in campagna elettorale abbiamo parlato di “crisi” e i nostri competitori di “miracolo”, erano utopisti». Infine, una battuta fiduciosa anche sull’Expo 2015 di Milano e sulla sua governance: «La soluzione più semplice è quella giusta», ha detto il ministro citando il filosofo Occam.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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