nostro inviato
a Viareggio (Lucca)
Da Napoli a Viareggio, per annunciare lo stato di emergenza e assicurare che la città versiliana si riprenderà presto dalla notte infernale di lunedì. Silvio Berlusconi arriva alle 16 in punto, scendendo dallauto che si infila tra le transenne che chiudono laccesso a via Ponchielli, lepicentro del disastro di due notti fa. E anche qui, nella piccola folla che in silenzio si accalca fuori dalla zona rossa dellemergenza, qualcuno sfrutta loccasione per strumentalizzare il momento, e contesta il premier: «Buffone». Tanti replicano a muso duro: «Vergogna, ci sono dei morti, non si insulta chi viene per aiutarci».
Il clima si fa rovente, si sfiora la rissa, scongiurata dallarrivo di poliziotti e carabinieri, e una signora sbotta: «Voto a sinistra, ma oggi sto con lui, assurdo fischiarlo». Intanto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, porta il primo ministro e i titolari del Welfare e dei Trasporti, Maurizio Sacconi e Altero Matteoli, tra le rovine ancora fumanti di via Ponchielli. Il gruppo si ferma nel luogo dove è stato ritrovato il corpo senza vita di un bimbo, bruciato nellauto dove la madre laveva portato per metterlo in salvo, poi davanti alla casa crollata dove si scava ancora, con le ruspe e a mani nude, nella speranza di trovare alcuni dei dispersi: qui alle sette di sera verrà recuperato il corpo della quattordicesima vittima.
Berlusconi vuole sapere tutto, parla con Bertolaso e con i tecnici per capire come questo sia potuto accadere, poi dopo venti minuti lascia il luogo del disastro e raggiunge il municipio. Anche qui lo accolgono applausi e qualche contestatore, poi dopo il briefing il premier annuncia la strategia per sanare le ferite di Viareggio. «Nel prossimo Consiglio dei ministri decreteremo lo stato di emergenza e lo stanziamento dei fondi necessari perché il governo garantisca la ricostruzione del cento per cento degli edifici distrutti», sentenzia.
Cè tempo per un bilancio del disastro, e le cifre sono meno cupe di quelle diramate dalla Asl fino a poco prima, che indicavano in 16 il numero dei morti. «Le vittime sono 13, i dispersi quattro», spiega Berlusconi. Nessun mistero: lazienda sanitaria locale aveva avuto notizie poi non confermate, tra cui quella del decesso di una bimba ricoverata a Roma, che invece è in gravi condizioni ma viva. Il numero, poi salito a quattordici, potrebbe però non essere definitivo. È lo stesso premier che avverte: le condizioni dei feriti ricoverati nei reparti grandi ustionati di mezza Italia sono «gravissime». «Una delle vittime ha ustioni superiori all80 per cento della superficie corporea - ricorda il capo del governo - e ci sono altri casi con ustioni superiori al 70 per cento».
Poi, con il piglio del tecnico, Berlusconi invita i viareggini alla pazienza, e spiega che sarà necessario far sgomberare per la notte un migliaio di residenti dellarea intorno alla stazione, per permettere ai vigili del fuoco di «effettuare le operazioni di sversamento del gpl», operazioni che termineranno, ha assicurato, entro il pomeriggio di oggi. Quanto alle polemiche sui controlli e sulla sicurezza, il presidente del Consiglio ha voluto sgomberare il campo dagli equivoci. Il vagone «incriminato», quella cisterna il cui contenuto ha provocato gli incendi e le esplosioni che hanno sconvolto Viareggio, era stato regolarmente controllato, «costruito in America e immatricolato in Germania», e la «scadenza della revisione era prevista a dicembre 2009».
Ricostruita la dinamica dellincidente («una cisterna si è reclinata e ha versato il gas che si è diffuso nel terreno circostante, altri quattro vagoni si sono reclinati, ma nessun contenuto è stato diffuso», racconta ai cronisti), il Cavaliere rivela poi unipotesi al vaglio degli investigatori per linnesco dellinferno: la scintilla che ha fatto esplodere tutto potrebbe essere stata accesa dal passaggio di un motorino.
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