Stime Lo scorporo crea confusione anche tra i «guru»

Fiat Spa batte Fiat Industrial 11 a 0. Piazza Affari preferisce le quattro ruote a camion e trattori. Il responso è netto. A soli due giorni dal collocamento, Fiat Spa ha guadagnato l’11,6% portandosi a 7,475 euro dai 6,69 euro iniziali, Fiat Industrial al contrario ha guadagnato un debole 0,6% a 8,8 euro dagli 8,734 di riferimento. Un risultato che spiazza gli analisti. A dicembre, infatti, le principali banche d’affari mettevano in guardia gli investitori sulle incertezze del settore auto: ripresa debole, margini sotto pressione e rilancio ancora in corsa per Chrysler. Al contrario il business industriale era indicato con fondamentali più solidi e meno esposto alla ciclicità dei mercati.
Dal debutto, però, i due titoli si sono mossi nella direzione opposta da quella indicata. E ora tra gli esperti regna la confusione più completa. I primi studi sulle due società sono molto controversi. Ieri Barclays e Morgan Stanley hanno avviato la copertura su Fiat Industrial con un giudizio «equal weight» (si comporterà in linea il mercato) con un prezzo obiettivo fissato a 10 euro. Pessimisti, invece, gli analisti di Cheuvreux e Banca Leonardo, che hanno indicato un giudizio «underweight» (farà peggio del mercato). Il target price di Leonardo è stato fissato a 8,1 euro.
Le contraddizioni non cambiano per il settore auto. Secondo Morgan Stanley e Barclays il giudizio su Fiat Spa è overweight, con un prezzo obiettivo rispettivamente di 10 e di 8 euro. Per Crédit Suisse, il valore giusto per Fiat Spa invece è di 5,1 euro.
«L’origine di questa confusione risiede nel fatto che l’auto rappresenta una scommessa aperta», spiega un analista. Il futuro di Fiat Spa è legato alla conquista della maggioranza di Chrysler e al suo collocamento in Borsa entro l'anno, operazione che da sola vale quasi 2 euro per azione. Ancora, nel 2011 Sergio Marchionne, l’ad del gruppo, potrebbe riuscire valorizzare Ferrari, quotandola, e a cedere Alfa Romeo. Operazioni che, secondo Barclays, da sole porterebbero il valore del titolo ben oltre i 10 euro indicati.
Fiat Industrial, al contrario, non offre le stesse scommesse di crescita dell'auto. «La cessione di Ivece è poco probabile nel breve», dichiara un analista.
Non aiuta a schiarire la situazione il comportamento della società. A oggi, infatti, non è ancora noto quanta parte dei 4 miliardi di debiti netti attesi per fine 2010 dal gruppo verrà ripartito tra l’auto e il settore industriale. A settembre il Lingotto aveva indicato in circa il 40% il debito destinato a Fiat Spa. Ma nell’ultima presentazione agli analisti di fine ottobre, si auspicava una divisione paritaria.

Moody’s ha dichiarato di non escludere «un taglio del giudizio del debito di Fiat Sp post scorporo dall’attuale Ba1». «Ripartire il debito è una decisione che avrà riflessi importanti anche sulla politica dei dividendi dei due titoli», conclude un analista.

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