Finiscono le vacanze, torna l’Expo. Oggi pomeriggio si riunirà l’assemblea dei soci e subito dopo il consiglio d’amministrazione della società di gestione, costituitasi dopo mesi di polemiche. Tra i temi d’attualità la nomina dell’amministratore delegato e il suo compenso. Presidente del cda è la leader di Assolombarda, Diana Bracco.
La giunta Moratti ha ieri approvato una delibera che fissa i compensi massimi per i cinque componenti del consiglio d’amministrazione: il tetto è di quattrocentottantamila euro l’anno lordi per l’intero consiglio d’amministrazione, una somma che corrisponde a circa quaranta/cinquantamila euro netti ciascuno. Inoltre, la giunta ha varato uno stanziamento di un milione di euro in conto capitale per far fronte ai primi obblighi legati alla candidatura internazionale di Milano. Resta appunto la questione dell’amministratore delegato. Da sempre si parla di Paolo Glisenti, il braccio destro del sindaco che ha seguito fin dal principio la candidatura di Milano all’Expo 2015. L’ultima proposta di accordo riguardante il compenso del manager era di cinquecentomila euro di retribuzione più duecentocinquantamila euro di premio, anche se non tutti concordavano sull’opportunità di un simile stipendio in un momento di crisi economica. È stato necessario chiedere anche diversi pareri legali su come parametrare la retribuzione, dal momento che si tratta di una società interamente finanziata con fondi pubblici e non quotata in Borsa. La situazione è perciò ritenuta diversa rispetto a quella del direttore generale della Fiera, che è invece una società quotata.
Il consiglio d’amministrazione è composto da cinque membri: oltre alla Bracco, Angelo Provasoli, Enrico Corali, Paolo Glisenti e Paolo Alli. Il ministero dell’Economia ha indicato il nome di Provasoli, rettore uscente dell’Università Bocconi, gradito alla Moratti ed esperto in strategie aziendali.
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