Lo Stock 84 lascia l’Italia: il brandy si farà a Praga

Brandy, parola di un’altra epoca: quando a brindare con Stock 84 erano Vianello, Mondaini e Tognazzi in «Carosello». Oggi, la tv è cambiata, i drink anche e la Stock lascia l’Italia: a giugno la produzione sarà trasferita nella Repubblica Ceca. Una decisione comunicata ai sindacati dalla società triestina, controllata dal 2007 dal fondo americano «Oaktree Capital Management», con una nota che non lascia speranze: in «un contesto commerciale che risente della contrazione dei consumi e la necessità di restare competitivi, consolidando la produzione per ridurre i costi e aumentare l’efficienza. Lo stabilimento di Trieste rimane non sostenibile a livello economico rispetto agli altri siti produttivi». Da qui la chiusura, che coinvolge 30 persone, di cui 28 dipendenti diretti, tra impiegati e operai, e due dirigenti, più altre ricadute nelle aziende dell’indotto. Immediata la reazione dei lavoratori: al termine di un’assemblea è stato deciso il blocco della produzione per due giorni, mentre si cerca il sostegno delle istituzioni politiche locali. «Colpisce negativamente - affermano i lavoratori - la superficialità con la quale un marchio storico quale la Stock, così legato all’immagine di Trieste, sia definitivamente cancellato dalla storia della città». Si chiude un capitolo importante della storia industriale e non solo del nostro Paese. Tutto comincia nel 1884, quando il diciottenne di origine dalmata Lionello Stock apre nel capoluogo giuliano, assieme al socio Carlo Camis, una piccola distilleria a vapore, per far concorrenza ai francesi, producendo il «Cognac Stock Medicinal», poi «1884 Cognac Fine Champagne», destinato nel 1955 a diventare il famoso «Brandy Stock 84».

Primo tra i marchi di liquore a ricorrere alla pubblicità, Stock è entrato nelle abitudini degli italiani negli anni del boom, tra un «Carosello» e il jingle di «Tutto il calcio minuto per minuto». Poi, il passaggio di proprietà e ora la chiusura.

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