da Sachsenring
Uno contro l'altro, in una sfida che dura dall'inizio del mondiale. Anche in Germania, nella giornata di prove libere, la classifica ripete lo stesso ritornello: primo Casey Stoner, secondo Valentino Rossi, con l'australiano della Ducati velocissimo e con un passo gara impressionante, e l'italiano della Yamaha nella veste di inseguitore.
«Impressiona la facilità con la quale Stoner e la Ducati vanno subito forte: significa che lui è bravo e la moto è a posto», è il riconoscimento di Valentino, galvanizzato dallo strepitoso successo olandese, dove recuperò dall'undicesima alla prima posizione, ma comunque consapevole che non sarà facilissimo annullare i 21 punti che lo separano dal capoclassifica del mondiale.
«Questa gara e la prossima a Laguna Seca (in calendario il 22 luglio, ndr) rappresentano due esami importanti, perché corriamo su due piste difficili per me e la nostra moto. Io, però, mi sento in forma e competitivo. Ma anche Stoner va forte».
Finora cosa ha fatto la differenza?
«Le gomme. Noi e la Michelin ci abbiamo messo più tempo a interpretare il nuovo regolamento che limita il numero degli pneumatici e nelle prime gare eravamo in difficoltà rispetto alla Bridgestone, soprattutto nei giri conclusivi. Ad Assen, però, le Michelin sono state perfette e credo che possano essere competitive anche qui. Spero solo che non faccia troppo caldo, altrimenti potremmo avere qualche problema con l'anteriore».
Nelle libere del mattino era solo ottavo a 12 da Stoner, mentre nel pomeriggio è risalito fino al secondo posto a poco più di tre decimi: cosa è cambiato?
«Con questo regolamento, abbiamo pochissime gomme che vanno bene e bisogna centellinarle. Inoltre, al mattino è anche iniziato a piovigginare prima della fine del turno e per questo ero indietro. Nel pomeriggio, però, la moto è andata subito bene e ho girato con un buon passo: rispetto a Stoner, ci manca ancora qualche decimo. Casey arriva subito al limite, è una sua peculiarità, mentre per noi è normale avere bisogno di più tempo: la Yamaha, storicamente, è più difficile da mettere a punto. Possiamo essere più veloci».
Cosa le serve per battere Stoner e la Ducati?
«Se le gomme continueranno ad essere efficaci come in Olanda, abbiamo solo bisogno di più potenza. Per queste due gare, naturalmente, non possiamo farci niente, ma poi ci sarà una lunga pausa (quasi quattro settimane, ndr) per lavorare. Gli ingegneri hanno tutti i dati a disposizione e vedono la differenza che c'è con la Ducati».
Ad Assen ha vinto partendo dall'undicesimo posto, esattamente come successe qui l'anno scorso: l'obiettivo per oggi nelle qualifiche è conquistare l'undicesimo posto sulla griglia?
«Mah, forse sarebbe meglio partire più avanti...».
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