Stoner vola e non si ferma più Rossi perde colpi ma ci crede

In Germania Valentino febbricitante è solo sesto: «Saremo in 4 a giocarci la vittoria». Capirossi settimo

da Sachsenring
Primo in tutti i turni, nei tre di prove libere e in quello decisivo per la qualifica. Non c’è che dire: Casey Stoner è stato, fino adesso, il dominatore del GP di Germania.
«Sono a posto, siamo stati sempre veloci, sia in configurazione gara sia con le gomme da tempo. Posso fare bene». È tranquillo Stoner e non potrebbe essere altrimenti, visto quello che ha fatto vedere venerdì e sabato.
«Proverà a scappare» è l’analisi di Valentino Rossi, sesto e con qualche linea di febbre, ma comunque competitivo e pronto a un’altra gara da protagonista. «Ci manca qualche decimo e c’è l’incognita della tenuta della gomma anteriore: se la temperatura dovesse salire ulteriormente (ieri c’erano 30 gradi, ndr), potrebbe essere un problema. Ma se Stoner non ce la farà a scappare, potremmo essere in quattro a giocarci la vittoria».
Ecco la novità rispetto alle ultime gare: al Sachsenring, presumibilmente, non sarà solo una sfida Stoner-Rossi. Del resto, quella tedesca è una pista così particolare da favorire il raggruppamento dei piloti e nel 2006, quando vinse Rossi partendo dall’undicesima posizione, i primi quattro tagliarono il traguardo racchiusi in appena tre decimi.
«Sarebbe fantastico ripetere un GP come quello dell’anno scorso - ricorda con piacere Valentino -, quando, da solo, riuscii a tenermi alle spalle tre Honda. Qui è difficile scappare, perché chi è dietro è avvantaggiato e può andare più forte. Sarà un’altra gara tirata: Stoner è leggermente più veloce di me, ma possiamo migliorare la moto nel warm up».
A rendere più incerta la sfida, ci sono le Honda di Daniel Pedrosa (secondo) e Marco Melandri (terzo), entrambi molto rapidi anche sulla distanza. Daniel è stato addirittura il più concreto nella sessione conclusiva e su questa pista potrebbe tornare a lottare per la vittoria. Ma il favorito rimane comunque Stoner, per nulla intimorito dalla cabala che vuole che da undici gare chi parte dalla pole position poi non riesce a salire sul gradino più alto del podio. Una legge che ha subìto anche l’australiano della Ducati, primo dopo le prove al Mugello, ma solo quarto al traguardo.
«Allora, però - puntualizza Stoner -, non ero a posto con l’assetto della moto, mentre qui al Sachesenring la mia GP7 è stata competitiva fin dal primo momento che ho messo le ruote in pista». Rossi, al contrario, ha dovuto faticare un po’ per trovare la giusta strada, riuscendo in ogni caso a ottenere alla fine un buon bilanciamento della sua Yamaha. «La situazione tra Michelin e Bridgestone sembra abbastanza equilibrata, anche se loro riescono a essere più veloci all’inizio. Inoltre, bisognerà vedere come sono messi loro con la gomma anteriore, perché noi con questa temperatura siamo un po’ al limite. Partire dalla seconda fila non è poi così male, anche se qui è difficile superare e ci sono tanti piloti che hanno un buon ritmo».
Settimo e finalmente in evidenza Loris Capirossi, staccato di appena due decimi dalla pole.

Per Capirossi è probabilmente la stagione più difficile della sua carriera, per mille motivi: le comprensibili distrazioni per la nascita del primo figlio, il difficile adattamento con la nuova Ducati, un compagno di squadra scomodo e velocissimo. Ma Loris non è uno che si arrende facilmente: la speranza è che il GP di Germania rappresenti una svolta, dopo tante, troppe gare opache.

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