La giustizia è in bolletta e per risparmiare «licenzia» più di duecento persone che lavorano sodo per far funzionare al meglio gli uffici giudiziari. La decisione arriva da via Arenula. Il ministero di Grazia e Giustizia, infatti, nei giorni scorsi ha comunicato «limpossibilità da parte della Corte dAppello e del Tribunale di Roma di avvalersi di ditte esterne che sino ad ora avevano gestito lattività informatica allinterno di detti uffici». Motivo: la necessità di un forte contenimento delle spese di giustizia.
I lavoratori destinati a perdere il posto nei prossimi mesi sono quelli che si occupano dellinserimento e della gestione informatica dei dati, ma non solo. In più occasioni i dipendenti delle ditte esterne, lodati per questo dai dirigenti degli uffici, hanno costituito un valido supporto allintera attività di cancelleria. E ora che succede? Il loro lavoro finirà sulle spalle del già carente personale amministrativo, che tra laltro non ha ricevuto alcuna preparazione specifica per tale mansione. Non è difficile immaginare le conseguenze sulla situazione degli uffici giudiziari e sulla loro produttività. E dunque sui già biblici tempi processuali. A lanciare lallarme è la sezione distrettuale del Lazio dellAssociazione nazionale magistrati. «Questa situazione di disagio - sostiene lAnm - si inserisce nel quadro emergenziale già determinato dal blocco delle assunzioni del personale amministrativo, per i quali i pensionamenti non sono compensati da nuove assunzioni o trasferimenti da altri ministeri dove vi sono piante organiche in esubero». La realtà più critica che verrebbe a crearsi con lestromissione delle ditte esterne è quella presso la sezione lavoro della Corte dappello, un ufficio con 5 presidenti e 25 giudici, che affronta ogni settimana almeno mille procedure. Qui oltre il 35 per cento dei lavoratori, cioè 15 persone, provengono da una ditta incaricata dellinserimento dei dati informatici. «Lestromissione di tali lavoratori da tali attività - osserva lAnm - pregiudicherà gravemente la struttura con ricadute sullandamento dellufficio». Caos in vista anche nellufficio che si occupa dei decreti ingiuntivi nel Tribunale civile, dove al personale amministrativo toccherà materialmente copiare su carta tutti i procedimenti. Che nello scorso anno sono stati circa 27mila. Stessa situazione di difficoltà pregiudicherà lufficio del giudice per le indagini preliminari.
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