Stop carrette del mare: sbarchi diminuiti del 90%

In soli tre mesi gli arrivi di clandestini via mare sono passati da oltre 15 mila a 1.400. Merito della politica dei respingimenti e degli accordi con la Libia. Ma chi dice che l’Italia non ha rispetto dei diritti umani mente

Stop carrette del mare:  
sbarchi diminuiti del 90%

Roma - Erano 15 mila gli sbarchi di immigrati clandestini e sono diventati solo 1.400: dal primo maggio a fine agosto c’è stato un calo brusco, deciso, di oltre il 90 per cento. Il ministro dell’Interno è soddisfatto degli «ottimi» risultati raggiunti con la nuova linea del governo e a Cernobbio ha l’occasione di mostrarlo chiaramente. Prima lo fa al Forum Ambrosetti, poi lo racconta ai giornalisti: «La politica dei respingimenti funziona - dice Roberto Maroni -, l’accordo con la Libia funziona benissimo, è una strada che continueremo a percorrere».

Qualcuno ricorda al numero uno del Viminale l’esortazione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a salvaguardare i diritti all’asilo politico e lui assicura: «Assolutamente: è quello che stiamo facendo».
Maroni sottolinea anche che la Libia fa parte delle Nazioni Unite dal 1955 e attualmente presiede l’Assemblea generale dell’Onu. «Non si può dire che sono violati i diritti - aggiunge il ministro - e accorgerci dopo del ruolo che ha la Libia nelle Nazioni Unite. Il problema dei rifugiati esiste e l’Italia è in prima linea su questo».

C’è una cosa che il ministro vuol dire con forza e cioè che «la politica dei respingimenti è conforme a tutti i trattati internazionali e a tutte le regole europee e alle convenzioni dell’Onu». Su che cosa poggiano allora le critiche, le accuse, la bagarre montata in queste settimane? «Il resto sono polemiche - taglia corto il ministro - che non mi fanno né caldo né freddo». A proposito della Libia, sempre a Villa D’Este il titolare dell’Interno ha avuto un incontro riservato con Pier Francesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica che ha firmato con il Paese del Colonnello Gheddafi un accordo per la fornitura di tecnologie necessarie al controllo delle coste.

Dalla Festa del Tricolore di Mirabello anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, difende la politica del governo sui repingimenti. «Un successo palbabile e concreto», la definisce. E spiega: «Per anni c’è stato un tam tam che diceva che l’Italia era il ventre molle dell’Europa, adesso è partito un contro tam tam che fa sapere che in Italia si fanno rispettare le regole. Certo non si può far finta che non esista il problema dei rifugiati, ma questo è un tema che va affrontato nei rapporti bilaterali».

Un terzo ministro, quello degli Esteri Franco Frattini, interviene a Cernobbio sulla questione. «Le problematiche migratorie - dice - vanno affrontate miscelando fermezza e spirito di accoglienza, nel pieno rispetto della legalità e dei diritti umani». L’Italia, assicura il titolare della Farnesina, continuerà a salvare chi è in pericolo ma da sola non può risolvere il problema. Per questo, sottolinea Frattini, l’Europa «deve fare di più».

Dovrebbe essere il governo ad impegnarsi maggiormente per costringere l’Unione europea a farsi carico del problema dei clandestini, contesta il deputato del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei.
Quelle polemiche sulla politica del governo Berlusconi per l’immigrazione che, sdegnosamente, il ministro non ha voluto neppure commentare non accennano, infatti, a placarsi.

Le accuse dei radicali continuano e Farinone accusa l’inquilino del Viminale di «atteggiamento pilatesco». «Maroni - dice - persegue una linea che rischia costantemente il disastro umanitario e l’ingiustizia verso chi fugge da persecuzioni».

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