Cronache

Storia di Accardo, l’ex compagno che ha contestato Ezio Mauro

Storia di Accardo, l’ex compagno che ha contestato Ezio Mauro

(...) con il direttore di Repubblica e l’ex ministro delle Comunicazioni del Pd Paolo Gentiloni: «A un certo punto, verso fine serata, mentre Ezio Mauro sta incantando la platea della Festa Nazionale del Pd con la sua lezione di etica e giornalismo, un signore in maglietta verde militare si avvicina al palco con le mani levate: “Basta, guardate le mie mani, guardate i calli! Non me ne frega niente di queste storie, non me ne frega niente di chi si porta a letto Berlusconi!“».
Il resto è la polemica di ex iscritto al Pci contro il Pd e la sua «politica dal buco della serratura» e lo sconforto per la difficoltà di portare avanti il proprio lavoro di piccolo imprenditore. «La mia fabbrica si chiama OCS e produce stampaggi in plastica per l’alta tecnologia. Infatti, aderisco anche al Dixet, il consorzio del polo genovese dell’hi-tech, un’eccellenza assoluta a livello mondiale, guidato da Carlo Castellano con la sua Esaote».
Ma la burocrazia, la crisi e le tasse, un po’ alla volta, rischiano di strangolare per sempre la OCS, che ha la sua sede in via Baccari, a Sestri Ponente, a due passi dall’aeroporto, proprio vicino a via Enrico Albareto che, fin dal cartello toponomastico, è battezzata anche «via delle Nuove Tecnologie».
La via crucis burocratica raccontata da Nunziato è fatta non solo di crisi mondiale, ma anche di controlli dell’Arpal, della Finanza, persino di cartelle della Tia, la tassa dell’immondizia: «Sono altissime, ma come faccio a pagarle se la ditta non lavora?».
Chiede di parlare a tutti, Nunziato. L’unico che l’ha ascoltato a sinistra è stato il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando: «Ma, alla fine, anche lui non ha potuto farci niente. Mi ha rimandato all’Amiu, la municipalizzata della nettezza urbana, ma lì mi sono arenato nuovamente. Si rimpallano le responsabilità fra il Comune, l’Amiu, chiunque. Con un’unica costante invariabile. Nessuno è riuscito a darmi una mano. Eppure, non è che chieda la luna, chiedo solo di poter lavorare».
Nunziato, spalleggiato da una bella ragazza bionda che freme di passione e di indignazione per la sua storia, ribadendo i suoi concetti e, anzi, rafforzandoli, è l’immagine di chi vorrebbe fortemente sperare, ma ha di fronte troppe risposte che danno adito solo alla disperazione.
E infatti, la conclusione è amarissima: «A questa sinistra, che non è la mia sinistra, dei lavoratori non interessa nulla. Loro pensano a Noemi e alle dieci domande. Io penso alla mia OCS, al lavoro mio e dei miei operai. Non è una sfumatura».
Parole che fanno il paio con quelle che, a pochi metri di distanza, alla Loggia dei Banchi, pronuncia l’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti: «Il 65 per cento degli operai del Nord vota il partito di Berlusconi o la Lega. Ma di fronte a dati così, di che cosa vogliamo parlare?».
Saluto Nunziato e gli stringo forte la mano.

È davvero callosa.

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