Il Museo della Permanente torna ad accogliere AMART, la mostra dell'antiquariato organizzata dall'Associazione Antiquari Milanesi e da Promo.Ter. Giunta alla sua settima edizione, la fiera conferma la vocazione del capoluogo lombardo come punto d'incontro tra storia, arte e mercato, offrendo un panorama d'eccezione che attraversa i secoli dagli antichi maestri al design moderno e riunisce fino a domenica 61 gallerie italiane e internazionali, tredici delle quali presenti per la prima volta. Ogni stand si presenta come un piccolo scrigno di bellezza, frutto di una selezione che privilegia autenticità, provenienza e qualità museale. L'obiettivo è offrire al pubblico e ai collezionisti un viaggio nella storia delle arti decorative, della pittura e della scultura, restituendo una fotografia viva e autorevole del mercato dell'antiquariato contemporaneo: un settore che unisce fascino storico, valore culturale e solidità d'investimento. Tra gli highlight più significativi spiccano le due tempere su tavola di Zanetto Bugatto (San Pietro e San Paolo), presentate da Carlo Orsi, che permettono di ricomporre un secondo polittico dell'artista lombardo e approfondire il dialogo tra Rinascimento italiano e cultura fiamminga.
Di straordinario rilievo anche la "Madonna col Bambino" in stucco dorato di Andrea di Lazzaro Cavalcanti, detto il Buggiano, proposta da Altomani & Sons, e il prezioso bulino originale di Albrecht Dürer, "La Vergine sulla proda erbosa" (1503), esposto da Lorenza Salamon. La galleria W. Apolloni di Roma dedica invece un progetto speciale a Francesco Hayez, in collaborazione con Laocoon Gallery di Londra. Tra i capolavori esposti, la tela "Testa tagliata del Conte di Carmagnola" (1834), esempio di potente realismo romantico e testimonianza diretta del legame tra pittura, storia e letteratura. Dal Seicento arriva un'imponente Paulina in marmo, attribuita a uno scultore romano del XVII secolo, presentata da Callisto Fine Arts di Londra: un busto di straordinaria eleganza che incarna il gusto per l'antico e la raffinatezza formale della scultura barocca. Alla stessa galleria si deve anche una curiosa reinterpretazione del celebre "Diavolino" di Giambologna, dialogo fra eredità classica e invenzione moderna. Tra le arti decorative, spicca la raffinatissima cioccolatiera in porcellana Meissen (circa 1740) presentata da Subert, esempio di gusto rococò e di eccellenza manifatturiera europea, in perfetto stato di conservazione salvo minime imperfezioni dovute al tempo. Sempre nello stesso ambito, inOpera Italian Arts propone una coppia di tavoli da gioco intarsiati di Giuseppe Maggiolini, mentre Luciano Colantonio porta lampade in tubolari d'argento di Nino Franchina, testimonianza della vitalità del design italiano del secondo Novecento.
A completare la varietà della rassegna, Tornabuoni Arte espone "Il naufragio di Camoens"di Mauro Conconi, Paolo Antonacci presenta raffinati studi a penna di Delacroix, e M.F. Toninelli Art Moderne da Monte Carlo offre due opere di André Masson, tra cui La Victime (1942). Lampronti Gallery porta invece una veduta veneziana di Bernardo Bellotto, mentre M45 celebra il contemporaneo con Shoes (1980) di Andy Warhol.
Accanto ai grandi nomi, AMART accoglie nuovi espositori come BKV Fine Art, che riunisce per la prima volta le due monumentali tele di Giovan Battista Discepoli, e la Galleria Giampaolo Abbondio, con un'opera di Marco Paganini che indaga la relazione fra oggetto e narrazione.