Storia di questa Italia dalle origini a Berlino

Battibecco tra Platini e Trapattoni al primo sorteggio, eseguito da Schumacher. In Slovenia fischi, striscione irriverente e sconfitta. Frittata (7 gol) con la Bielorussia

Claudio De Carli

È il 5 dicembre 2003, a Francoforte la mano santa di Michael Schumacher sorteggia i gruppi di qualificazione per il mondiale di Germania 2006. Non c’è Pizzul a commentare, avrebbe esordito con un originale: partiti. C’è invece Giovanni Trapattoni ct che legge le avversarie del gruppo 5 dell’Italia e attacca subito la Francia. A Platini, in un premonitore siparietto dietro le quinte, confida: «È andata meglio a voi». Michel abbozza una specie di sorriso: «E cosa volevate? Far Oer?».
L’Italia si prende Slovenia, Scozia, Norvegia, Bielorussia e Moldova, in Germania vanno le prime di ogni gruppo e le due migliori seconde. Quello azzurro non sembra un gruppo di ferro, ma facile facile, comodo o abbordabile, a seconda dell’umore di chi lo giudica. Comunque, Far Oer finiscono nel gruppo 4, quello della Francia.
4 settembre 2004
ITALIA-NORVEGIA 2-1
Si vince la partita d’esordio e il ct commenta: «È il risultato di una settimana di duro lavoro», ma davanti ai microfoni c’è Marcello Lippi, non il Trap. La situazione era chiara, l’Europeo avrebbe fatto da spartiacque, dopo il fallimento al mondiale asiatico un nuovo insuccesso in Portogallo avrebbe portato all’avvicendamento. Lippi arriva e si prende una randellata con l’Islanda. Poi a Palermo gioca con Miccoli dietro a Gilardino. Assenti Totti e Cassano, in panchina c’è Pirlo e dopo quaranta secondi Carew porta in vantaggio la Norvegia. Paura. Invece De Rossi pareggia dopo tre minuti e Gattuso colpisce un palo. Al 27’ del st entra Luca Toni, boato, segna dopo 8 minuti, la Favorita esplode. L’Italia ha vinto la prima, ha entusiasmato e divertito, Lippi è contento, gli azzurri sono contenti e gli italiani sono contenti. Era la Norvegia.
8 settembre 2004
MOLDOVA-ITALIA 0-1
Buona la prima, mortificante la seconda. A Chisinau, davanti a tremila spettatori, ci salvano Buffon, un palo e una rete al 32’ del pt di Del Piero che gioca con Diana e Gilardino. La Moldova finisce in dieci per l’espulsione di Dadu.
9 ottobre 2004
SLOVENIA-ITALIA 1-0
I simpatici sloveni fischiano l’inno di Mameli e ci accolgono con uno striscione beneaugurante: «Trieste è nostra». Poi con un colpo di testa di Cesar al 37’ del st ci spediscono all’inferno e passano in testa al girone. Il mondo ride, Nesta incerto come Buffon, Totti delude, la novità Esposito paga per tutti l’unica sconfitta.
13 ottobre 2004
ITALIA-BIELORUSSIA 4-3
Sagra della frittata, ma gli azzurri riprendono la testa del girone. Doppietta di Totti, Gilardino e De Rossi segnano le altre due reti, Perrotta gioca i suoi unici 25 minuti delle qualificazioni a questi campionati del mondo.
26 marzo 2005
ITALIA-SCOZIA 2-0
Due punizioni del magico Pirlo e un tridente galattico piegano gli unici avversari veri del Gruppo 5. Cassano, Totti e Gilardino deliziano il pubblico di San Siro. Materazzi sempre al centro della difesa, questa volta con Cannavaro.
4 giugno 2005
NORVEGIA-ITALIA 0-0
Grosso gioca 90 minuti maluccio, Vieri è davanti con Cassano e assieme non ne fanno uno. Camoranesi, Materazzi e Zambrotta ammoniti per gioco falloso. La Rai è in sciopero e nelle case arrivano le immagini senza commento della più triste esibizione della nazionale di Lippi.
3 settembre 2005
SCOZIA-ITALIA 1-1
All’Hampden Park c’è in porta Peruzzi e Lippi si presenta con Totti, Vieri e Iaquinta, ma il gol lo segna Grosso al 31’ del st. Del Piero in panchina, Zambrotta preoccupa, fuori condizione e ancora ammonito.
7 settembre 2005
BIELORUSSIA-ITALIA 1-4
A Minsk, Toni fa una tripletta e probabilmente convince definitivamente Lippi, con tanti saluti a Corradi e Lucarelli. Gioca l’Italia che il ct sogna, con Totti dietro a Gilardino e Toni. C’è anche Camoranesi che segna il suo primo gol azzurro.
8 ottobre 2005
ITALIA-SLOVENIA 1-0
La vittoria avrebbe dato l’aritmetica presenza in Germania. Arriva a 12 minuti dal termine, soffertissima, per merito di Zaccardo in campo da neppure 20 minuti in sostituzione dello spento Gilardino. Inutili altri commenti, l’Italia approda per la sedicesima volta alla fase finale di un mondiale.
12 ottobre 2005
ITALIA-MOLDOVA 2-1
Del Piero da sette, a Lecce segnano Vieri e Gilardino, in porta c’è De Sanctis. L’Italia chiude il girone con 23 punti, Norvegia 18, Scozia 13, Slovenia 12, Bielorussia 10, Moldova 5.
Il 12 novembre affrontiamo l’Olanda ad Amsterdam, gol di Babel, poi l’onda azzurra travolge gli arancioni, finisce 3-1, segnano Gilardino, Camoranesi e Toni. Non si capisce se è una vittoria vera. Quattro giorni dopo ultima partita del 2005 a Ginevra con la Costa D’Avorio, al gol di Drogba risponde Diana.
Il nuovo incubo è il sorteggio del 9 dicembre a Lipsia, l’Italia entra come ultima delle teste di serie superando Usa e Olanda grazie ai quarti di finale raggiunti nel mondiale francese del 1998. Le altre teste di serie sono Germania, Brasile, Inghilterra, Spagna, Messico, Francia e Argentina. Lippi sogna un girone con Svizzera, Angola e Trinidad, si prende Repubblica Ceca, Ghana e Stati Uniti, girone E. Per scaramanzia nessuno dice che è più morbido di quello delle qualificazioni. Il 27 gennaio 2006 gli azzurri vengono sorteggiati nel gruppo B di Euro 2008 con la Francia. Prima di partire per Duisburg, la Germania viene randellata senza pietà a Firenze con un roboante 4-1 (Gilardino, Toni, De Rossi e Del Piero), è l’1 marzo e il mondo si spaventa.
Il 14 vengono diramate le convocazioni, scoppia Moggiopoli, l’Italia mette assieme due malinconici pareggi con Svizzera (1-1, Gilardino) e Ucraina (0-0) e il mondo tira un sospiro di sollievo.
Lippi lascia a casa Cassano, Vieri, Toldo e Panucci.
12 giugno 2006
ITALIA-GHANA 2-0
Buon esordio, segnano Pirlo e nel finale Iaquinta, Toni colpisce una traversa, ci sono cuore, gioco e reti in questa Italia. Blatter ci loda subito come la squadra con il miglior gioco e tutti s’infilano una mano in tasca. Totti si è tagliato i capelli, ma gli azzurri stanno giocando in dieci: giusto aspettare il Pupone?
17 giugno 2006
ITALIA-USA 1-1
Alla vigilia arrestano Vittorio Emanuele, in settimana Del Piero prende a calci un ragazzo della Primavera del Duisburg, c’è sempre bisogno di mantenere la tensione alta. Gli americani finiscono in nove, l’Italia in dieci per colpa di De Rossi. Anzi in nove, perché Totti bisogna ancora portarlo in braccio. Zaccardo segna l’unica rete nella porta di Buffon. Lippi si dichiara deluso, gli italiani lo sono di più, occorre battere la Repubblica Ceca per evitare il Brasile negli ottavi.
22 giugno 2006
ITALIA-REP.CECA 2-0
Cannavaro, Buffon e Gattuso sono di altra categoria, ma è Marco Materazzi che con un colpo di testa dal terzo piano ci evita Ronaldinho. Nel finale Inzaghi fa il bomber egoista e beffa l’immenso Cech stendendolo e aggirandolo. Toni resta in panca, Gilardino fa poco, Totti è palloni persi. Per fortuna c’è Pirlo.
26 giugno 2006
ITALIA-AUSTRALIA 1-0
È il giorno di Totti che si infila il dito in bocca e farà dire ai tedeschi che in fondo tutti gli italiani sono degli inguaribili mammoni. Arriverà anche per loro il giorno del giudizio, intanto torna a casa quell’indolente di Hiddink. Un colpo perfetto, in dieci, a tempo strascaduto, un terzino in fuga e Totti segna il rigore al 50’ del secondo tempo, libidine postmoderna.
30 giugno 2006
ITALIA-UCRAINA 3-0
Sheva mette malinconia, Zambrotta tira giù tutta Kiev con un terra-aria, Buffon è di gomma, Cannavaro gioca l’ennesima partita con un compagno diverso. Doppietta di Toni, entrano in campo anche Oddo e Barone. Ci accorgiamo che il prossimo avversario è la Germania perché i tedeschi cominciano a parlare di mafia, così, per sport.


4 luglio 2006
ITALIA-GERMANIA 2-0 dts
Palo di Gilardino, traversa di Zambrotta, sinistro di Grosso, piattone di Del Piero, ma i tedeschi non si svegliano: potevamo vincere noi, avete vinto voi. Come 36 anni fa, meno pathos, più crudele. Per i tedeschi.

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