La storia Una vita in fuga con 4 omicidi sulle spalle

Dura da 28 anni la fuga di Cesare Battisti, ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo. Inizia a Frosinone, nel 1981, quando Battisti evade dal carcere per rifugiarsi in Francia e poi, con la moglie, in Messico, dove inizia una nuova attività: scrittore di romanzi noir. Durante la latitanza in Messico i giudici italiani lo condannano in contumacia all’ergastolo, per l’assassinio, tra il 1978 e il 1979, del maresciallo della polizia penitenziaria Santoro, i commercianti Torregiani e Sabbadin e l’agente della Digos Campagna. Nal 1990, l’ormai affermato romanziere torna in Francia, dove viene arrestato nel 2004. L’estradizione viene concessa ma Battisti riesce a fuggire ancora, destinazione Brasile.

Nel 2007 l’ex terrorista viene arrestato a Rio de Janeiro. Chiede asilo politico, concesso dal ministro della Giustizia brasiliano Tarso Genro, sulla base di «fondati timori di persecuzione per le sue idee». Ma l’ultima decisione è affidata al Supremo tribunale federale.

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