Storni, se il pericolo viene dall’alto: il Campidoglio insiste coi megafoni

Puntuali come ogni anno gli storni tornano a infestare i cieli e i viali della città, provocando disagi ai cittadini. Gli storni sono tra i passeriformi più comuni, solo nell’area capitolina se ne contano quattro milioni circa. Vengono in Italia tra settembre e ottobre a svernare al riparo dai freddi del nord, e restano qui fino a marzo. Scelgono le città perché rappresentano delle isole di calore, habitat ideale per passare i mesi invernali lontani dal freddo e dai predatori. E così i viali alberati si trasformano in dormitori per decine di migliaia di uccelli. Con problemi causati dalla grande quantità di guano puzzolente che scaricano su passanti, automobili e sull’asfalto.
Insomma, i pennuti sono inquilini molto scomodi. Da 14 anni l’ufficio Diritti degli animali del Comune di Roma cerca - con successi per la verità piuttosto alterni - di contenere il problema con un impegno su più fronti in sinergia con l’Ama, che si occupa della pulizia del guano, con i vigili urbani che intervengono con la chiusura delle strade e con il servizio giardini che provvede della potatura degli alberi. Da qualche anno la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) collabora con l’amministrazione capitolina, e insieme ieri in Campidoglio hanno presentato il piano d’intervento 2007/08.
Il metodo utilizzato anche quest’anno è quello di spaventare gli storni tramite l’utilizzo della tecnica chiamata distress call (grido d’angoscia) che consiste nel diffondere all'interno del dormitorio, tramite megafoni fissi o mobili, un messaggio preregistrato che riproduce il verso emesso in natura da uccelli del gruppo che si trovano in situazioni di pericolo. La risposta del gruppo è di norma l’abbandono immediato del luogo di posa e un conseguente sparpagliamento in gruppi più piccoli, che però ha delle ricadute sulle zone limitrofe. Il problema è in sostanza delocalizzato e diminuito nel numero. È necessario intervenire entro ottobre in modo che la situazione non si protragga per tutto l’inverno.
Tra le zone più colpite dalla presenza di dormitori ci sono il rione Prati, la zona Re di Roma, l’Eur e l’area della stazione Termini. Stasera e domani, al tramonto, andrà avanti l’intervento tra viale delle Milizie e viale Giulio Cesare. Per due ore i megafoni emetteranno il grido di allarme. Gli interventi andranno avanti fino a marzo. I cittadini possono telefonare per informazioni e segnalazioni su nuovi dormitori al numero messo a disposizione dalla Lipu 06/3201269 il lunedì, mercoledì e venerdì tra le 16.00 e le 18.00 oppure inviare una mail a animaliroma@easypet.com.
Nessuna tecnica finora sperimentata è stata in grado di debellare il problema, soltanto di ridurlo, lasciando ai cittadini disagi e pericoli. Come la pioggia che mista al guano si trasforma in un mix insidioso per i motociclisti. «Da 14 anni - fa notare il consigliere comunale di An Federico Guidi - l’amministrazione comunale insiste con le stesse misure assai poco efficaci nella lotta agli storni: ci chiediamo se non sia il caso di provare qualcosa di nuovo e di più efficace.

Soprattutto ci chiediamo: quanto continueranno ancora a gravare sui romani in termini economici queste misure fallimentari dell’allontanamento, che in tutti questi anni non hanno fatto altro che fidelizzare gli storni ai nostri alberi, consapevoli oramai che dietro all’emissione dei suoni non c’è altro che un puro e semplice bluff capitolino?».

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