Stourbridge, il buco nero che si nutre di gatti

Dal 2000 a oggi sono decine i felini scomparsi nel paesino britannico. Non c’è traccia nemmeno dei loro cadaveri. E ora gli abitanti vogliono assumere un detective e installare telecamere a circuito chiuso. I precedenti in Germania e in Italia

Stourbridge, il buco nero che si nutre di gatti

Mamma, mi è scomparso il gatto. Una frase che a Stourbridge, tranquilla cittadina in Gran Bretagna a poche miglia da Birmingham, ultimamente si ripete con una inquietante frequenza. Già, perché dall’inizio del 2000 sono spariti almeno una cinquantina di gatti, ma probabilmente sono molti di più. E di nessuno è stato mai ritrovato nemmeno il cadavere. morto. È stato il quotidiano Daily Mail a raccogliere lo sfogo commosso di Julie Wootoon, che da un anno cerca disperatamente il suo Norman, un gattone europeo di 15 anni «Dove vanno a finire non lo sappiamo», dicono alla Rspca, la protezioni animali britannica. «Senza corpi –ha spiegato un portavoce, è impossibile per i nostri agenti dare inizio alle indagini: mancano le prove». Ed è per questo che i residenti di Meriden Avenue hanno alla fine deciso di farsi “giustizià da soli”, installando telecamere a circuito chiuso o assumendo un detective. «Qualcuno li cattura e li usa per farci qualcosa», ha ipotizzato Cheryl Vine, un altro padrone di gatti, «perché i felini riescono sempre a trovare la via di casa, anche se feriti».

Riti satanici, pellicce e vivisezione Già. Ma per farci cosa? Secondo l’ Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente le possibilità sono tre: «Riti esoterici, creazione di pellicce ed esperimenti nei laboratori della vivisezione». Anche in Italia, infatti, il fenomeno è diffusissimo. Nel mirino ci sarebbero soprattutto i gatti neri. Secondo l’associazione «sono quasi 40.000 quelli scomparsi in Italia dal dicembre 2007 fino ad oggi». Il caso più eclatante è quello di Torino. Dove l’agghiacciante media è di 20 gatti neri al giorno, denunciati all’indirizzo email dedicato alla campagna Aidaa Salviamo i gatti neri (salviamogattineri@tiscali.it).

Gli altri casi in Italia Fra Toscana e Lombardia sarebbero spariti circa 3mila cani e quasi duemila gatti, di recente il caso è scoppiato in Sardegna, ma solo per i gatti di sesso maschile. Secondo il numero uno di Aidaa, Lorenzo Croce, oltre ai casi di riti esoterici «è molto diffuso l’utilizzo del manto dei gatti neri nella concia, ad esempio dei colletti in pelliccia, perché il nero è il colore più facile da trattare». Il fenomeno è in crescita, se si pensa che tra il 2006 e il 2007 sparirono circa 60mila gatti neri.

Lo scandalo in Germania è scoppiato qualche mese fa, grazie a un’inchiesta del quotidiano Bild dal titolo «Achtung, Katzen-Mafia», (Attenzione, mafia dei gatti). Solo a Berlino, secondo la Bild, sono scomparsi negli ultimi tempi più di 2.500 gatti. «Noi pensiamo che i gatti spariti siano vittime di azioni organizzate», ha detto al giornale Evamarie Koenig (36 anni), di una pensione per animali della capitale. «C’è da temere – ha aggiunto – che le loro pelli vengano utilizzate per fare coperte contro i reumatismi».

La trappola Secondo la Bild i gatti verrebbero catturati attirandoli con sostanze erotiche, chiusi in gabbia e trasportati chissà dove per essere uccisi e scuoiati.

In Germania, da qualche tempo, è in vendita una coperta 70X40 cm contro i reumatismi ricavata da 16 pelli di gatto. Di recente la polizia ha fermato presso Hannover un furgone polacco con a bordo numerosi gatti.  

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