Via 9 novembre 1989: a Genova, sarà presto una realtà. È quanto ha deciso il consiglio comunale, ieri pomeriggio, su proposta del consigliere Remo Viazzi, Pdl. Una via o una piazza verranno dedicate al giorno in cui ricorre l'anniversario della caduta del Muro di Berlino. «È significativo che sia fatto per il 2009 - sottolinea Viazzi -. Da vent'anni il Muro non c'è più. Ma non possiamo dimenticare». La proposta, è stata accolta con 42 voti favorevoli e un solo astenuto. È scontro aperto invece tra opposizione e maggioranza sulla possibilità di dotare Genova di un ufficio dedicato ai testamenti biologici. Uno sportello a cui consegnare, in busta chiusa, le proprie volontà in materia. Mentre Gianni Bernabò Brea (La Destra) parla di uno «Sportello di morte», Giuseppe Costa (Pdl) e Alessio Piana (Lega) puntano il dito contro un provvedimento che non tiene conto della legge nazionale, ancora in fase di studio. Dalla maggioranza, invece, ribadiscono che Genova è «città dei diritti» e che, come tale, deve rispettare anche quelli del malato. Bocciato anche l'ordine del giorno presentato da Nicola Pizio (Pdl) che impegnava sindaco e giunta a fare un passo indietro e ad attendere direttive del governo. «Altrimenti si rischia di creare confusione - osserva Alberto Gagliardi, Pdl -. È un tema delicato. Perché per i cittadini genovesi sì, e per tutti gli altri no?». Ma Tursi persevera: entro fine novembre, presso gli uffici di Corso Torino, potrà essere creato un registro per il testamento biologico. Che non varrà nulla, almeno finché non verrà riconosciuto a livello nazionale.
«Non ci sarà alcuna gestione da parte nostra - spiega l'assessore ai servizi demografici, Paolo Veardo -: ciascuno potrà consegnare il testamento nella forma che crede più opportuna e nessuno aprirà la busta». «Ma è solo l'ennesimo spreco di denaro pubblico» commenta Raffaella Della Bianca, capogruppo Pdl.Una strada per ricordare la caduta del Muro
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.