da Milano
«Mio padre ha mentito». Sono passati quasi 27 anni da quel giorno a Bologna. Era il 2 agosto 1980. La stazione era un cumulo di macerie e si contavano morti e feriti. La storia racconta che furono 80 i primi e duecento i secondi. La giustizia ha indicato come responsabili di quella strage Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Luomo che li ha accusati e inchiodati si chiamava Massimo Sparti. Era legato alla banda della Magliana e molti vicino a Cristiano Fioravanti, fratello di Valerio. Due giorni dopo il suo arresto, il 4 agosto 1980, Sparti raccontò agli inquirenti di aver incontrato il terrorista nero a Roma. Fioravanti disse: «Hai visto che botto?». Sparti lesse la frase come una confessione. Oltretutto Fioravanti gli chiese documenti falsi per la Mambro. Questa laccusa e il perno della sentenza. Ora il figlio di Sparti, Stefano, dice: «Mio padre ha mentito. Quel lunedì del 4 agosto era a Cura di Vetrella, un paesino a 70 chilometri a nord di Roma, perché dovevamo partire per la montagna e non ci siamo mai mossi di lì». Cè chi, a destra come a sinistra, chiede la revisione del processo. I familiari delle vittime si stupiscono per tutto questo can-can: «Non cè nulla di nuovo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.