La strana coppia Bennato e Britti: «La nostra stagione a ritmo di blues»

I due artisti pubblicano il singolo «Notte di mezza estate» e annunciano un tour

Antonio Lodetti

da Milano

La strana coppia? A ben guardare mica tanto. Li lega innanzitutto l’amore per il blues, quello che si allunga da Elmore James a Jimi Hendrix; e poi quello per la chitarra e per la vita da strada. Edoardo Bennato e Alex Britti hanno deciso di sposarsi artisticamente. Passeranno l’estate suonando all’insegna dell’improvvisazione, scambiandosi i pezzi del loro repertorio. C’è anche un nuovo brano, Notte di mezza estate, che la coppia ha eseguito domenica in anteprima all’Alcatraz di Milano e che uscirà a fine mese. Per i fan il video verrà trasmesso domani sera alle 21 su All Music. E poi via al tour, con tre grandi appuntamenti il 24 giugno in piazza Duomo a Milano, l’11 luglio all’Arena Flegrea di Napoli, il 23 al Cavea Auditorium di Roma. «Edoardo mi ha invitato a suonare nel cd La fantastica storia del pifferaio magico - ricorda Britti - poi è stato mio ospite al concerto all’Auditorium di Roma. Abbiamo subito scoperto le nostre radici comuni; un suono istintivo che nasce dall’amore per il blues. Tra artisti spesso c’è un eccesso di formalità, tra noi c’è stata subito complicità». Notte di mezza estate l’hanno scritta con lo spirito della jam session. «Siamo partiti suonando all’impazzata un giro d’accordi di Bo Diddley; il giorno dopo, al telefono, Edoardo ha cominciato a canticchiare il ritornello e la canzone è nata spontaneamente», ricorda Britti.
Un’atmosfera idilliaca, nonostante si dica che Bennato abbia un caratteraccio. «Ma ditemi chi non ce l’ha nel mondo dello spettacolo - ridacchia il cantautore napoletano -, è lo spirito del blues, quello di Sonny Boy Williamson ed Elmore James che ti fa essere duro ma con un cuore grande. In Italia mi piace De Gregori, è sempre ad altissimo livello, poi Fossati anche se a volte è un po’ cupo e Pino Daniele: sugli altri non mi esprimo». La formazione di Britti è più varia. «Ho iniziato formando una band con Stefano Di Battista e per un paio d’anni ho amato il jazz: Coltrane, Monk. Nella mia cucina ho le foto di Dizzy Gillespie e Falcao. Poi mi sono innamorato di John McLaughlin e di Paco De Lucia, che mi hanno fatto apprezzare le sfumature e la fisicità della chitarra acustica».
Una nuova sfida dunque, per due artisti che amano giocare fuori dalle regole (ricordiamo quando Bennato si è trasformò in Joe Sarnataro per sfogare le sue trasgressioni blues e il coraggioso tour di Britti «chitarra voce e piede». «Avremmo potuto andare in tour ognuno per suo conto, ma c’è bisogno di qualcosa di nuovo, di stimoli, di freschezza; al repertorio che stiamo provando, che passa da Le ragazze fanno grandi sogni a 7000 caffè, da Ogni favola è un gioco a La vasca, aggiungeremo pian piano pezzi come Un giorno credi o Affacciati affacciati».

E se alla fine del tour ci fosse Sanremo? Azzarda qualcuno. «Non ci andrò mai, taglia corto Bennato, io punto a Pistoia Blues o Umbria Jazz». In attesa di un dvd e di un eventuale album dal vivo, aspettiamoli al varco nelle piazze italiane».

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