«Straordinari, scelta giusta Vanno rilanciati i consumi»

da Roma

«Vanno bene i provvedimenti economici, a partire dalla detassazione degli straordinari. Ma vanno ancora meglio le decisioni che il governo ha preso per l’ordine pubblico. Non bisogna dimenticare che noi commercianti siamo in trincea». Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio, non ha remore a dire che i primi passi del governo vanno nella direzione giusta.
La detassazione aiuta anche il terziario?
«È una decisione che apprezziamo molto. Speriamo che la sperimentazione vada bene, perché si possa passare al più presto a un provvedimento strutturale. Vede, a causa dei picchi stagionali come il Natale o il Ferragosto, noi utilizziamo molto gli straordinari. Non che voglia attribuirmi primogeniture, ma fra i nostri 20 punti programmatici, presentati all’epoca delle elezioni, c’era proprio la tassazione al 10% di straordinari, premi aziendali e secondo livello contrattuale».
Che cosa avete detto a Berlusconi e Tremonti, quando vi siete incontrati?
«Abbiamo chiesto che venga ripristinato il lavoro intermittente, cancellato dal protocollo sul welfare del passato governo, che per noi è utilissimo. Abbiamo sollecitato la liberalizzazione dei servizi pubblici locali, e implorato un drastico taglio alla burocrazia. Quanto al fisco, vorremmo meno spesa pubblica e minor pressione tributaria. In particolare sarebbe necessaria un’aliquota Iva più competitiva per il settore del turismo».
Lamentate da tempo l’andamento piatto dei consumi delle famiglie. Con Ici e straordinari detassati, le famiglie potranno spendere qualcosa in più...
«E infatti abbiamo salutato con molto favore quelle misure che aiutano i redditi dei lavoratori, consentono alle famiglie di consumare qualcosa in più, e dunque favoriscono la domanda interna, finora tallone d’Achille dell’intera economia. Vorrei anche dire che la detassazione di straordinari e premi è una scelta di incentivazione al merito e alla produttività, che sarà utile quando le parti sociali si confronteranno sul nuovo modello di contrattazione».
Gli ultimi dati Istat suggeriscono che, dopo un brutto quarto trimestre 2007, qualcosa si è mosso nei primi tre mesi di quest’anno.
«È un dato che va letto con attenzione perché, come ha ricordato, viene dopo il peggior trimestre degli ultimi otto anni. Molti indicatori segnalano che il secondo trimestre possa risultare peggiore del primo: l’ipotesi di crescita zero è sempre presente. L’indicatore dei consumi della Confcommercio segnala una situazione ancora critica, con consumi piatti. Inoltre vedo che da gennaio a marzo l’economia italiana cresce dello 0,2%, contro un 2,2% dell’area dell’euro. Un divario fin troppo evidente».
Fra le questioni da affrontare, quella energetica. Benzina e gasolio sono ormai a un euro e 50 al litro, e per le piccole imprese l’elettricità è carissima.
«Di fronte a prezzi simili, occorre manovrare sia sul fronte fiscale, sia diversificando le fonti di energia attraverso i necessari investimenti. Nell’ultimo anno la bolletta energetica è aumentata di 20 miliardi di euro, bisogna agire in fretta».
Un panorama complicato. Ma non c’è proprio qualcosa di buono in giro?
«C’è un aspetto positivo, la ripresa del clima di fiducia delle famiglie consumatrici, e questo è un fatto importante.

C’è un governo che ha dimostrato di saper agire rapidamente, e di voler collaborare con le forze imprenditoriali. Inoltre dispone di una grande dote: la governabilità. Deve usarla bene, per affrontare e risolvere i nostri problemi».

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