Stravagante ipnotizzatore E papera sempre in agguato

Ha confuso perfino i tedeschi. Quando parlano di Lehmann si mettono le mani nei capelli e dicono: speriamo in bene. Ma ora che sognano le manone aperte, i suoi occhi intrisi di lucida follia che calamitano i palloni calciati da Ayala e Cambiasso, ora cominciano a pensare che Jens Lehmann sia davvero un portiere. Lehmann è un tipo stravagante, a Milano non disfò nemmeno i bagagli pronto ad andarsene, a Londra ha recuperato il manuale del pararigori infliggendo la punizione a Riquelme. Con lo Schalke 04 parò un penalty a Zamorano nella finale contro l’Inter. Il ragazzo ci sa fare, quando l’avversario sta sul dischetto. Dice a me gli occhi e quello ci casca. Stavolta si era portato i foglietti nel parastinco. Poi solo un gesto, quel dito puntato in avanti come a dire a se stesso: voglio vedere chi mi dice qualcosa, tutti zitti e ascoltate le mie mani d’oro.

Nelle mani tiene l’arte: gli piace anche dipingere. Ma nelle sue mani la papera è sempre in agguato. Eppure finora è stato quasi irreprensibile: ha subito solo tre reti. Costarica (2 gol) lo ha svegliato, l’Argentina gli ha dato la gloria. Forse nei secoli.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica