Roma

Stravinskij e la scandalosa primavera

La regina delle Ombre avrà la voce della Villoresi e la coreografia di Millicent Hodson

Sarà l’eterea Carla Fracci a calarsi nel ruolo di Demetra, dea della fertilità e regina dell’estate, nel melodramma in tre parti Perséphone di Igor Stravinskij, al debutto domani al teatro dell’Opera con la regia di Beppe Menegatti e la coreografia di Millicent Hodson. L’opera del compositore russo, musicata a partire da un testo di André Gide, viene proposta assieme all’altro suo capolavoro Le sacre du printemps, affresco della Russia pagana che con il suo colorismo dirompente e l’audacia ritmica e politonale suscitò uno scandalo all’epoca della sua prima esecuzione (1913).
A impersonare Persefone, figlia di Demetra e interpretata alla prima, nel 1934, dalla grande Ida Rubinstein, sarà Pamela Villoresi, che affronterà il ruolo di voce recitante, mentre nella parte della dea danzante si alterneranno Anjella Kouznetsova e Sara Loro. La Villoresi reciterà la traduzione ritmica del testo francese curata da Vittorio Gui ma il tenore Jean-Francis Monvoisin (che impersona il narratore Eumolpo) e il coro di sessanta elementi diretto dal maestro Andrea Giorgi, canteranno la versione originale.
«Il coro ha un ruolo fondamentale nella tradizione della danza - spiega la coreografa Hodson -. Il nuovo allestimento di Beppe Menegatti gli dà una connotazione particolare e, in generale, esprime un modo più complesso e contemporaneo di guardare il mondo».
La storia è celebre: Persefone diviene la sovrana delle Ombre dopo aver colto e annusato il narciso. Riuscirà a tornare sulla terra e farla rifiorire grazie al matrimonio con Trittolemo, dio capace di insegnare agli uomini l’arte dell’agricoltura. La protagonista tornerà ogni tanto a portare sollievo agli abitanti degli Inferi: «Perché possa rinascere la primavera - racconta Eumolpo - il seme sepolto dovrà morire nel seno della terra per riapparire, poi, come messe dorata dal sole». La scenografia, di Bruno Caruso, presenta un enorme tronco d’albero, con le radici negli Inferi e i costumi (di Anna Biagiotti) contribuiscono a dare il senso di una visione evocativa. Le sacre du printemps, quadri della Russia pagana, è proposto nella ricostruzione coreografica dell’originale di Vaslav Nijinskij. Nel ruolo dell’Eletta, colei che affronta il destino e il sacrificio, saranno Gaia Straccamore, Alexandra Iosifidi e Anabel Segura.
Repliche mercoledì (ore 20.30), giovedì e venerdì (ore 11, per le scuole), sabato (ore 18) e domenica 1 aprile (ore 16.30). Biglietti da 11 a 65 euro. Info: 06.

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