nostro inviato a Palagianello
Palagianello, quasi ottomila cittadini censiti, una nuova ferrovia che è uninsulto al bello, una speculazione prima di qualsiasi altra considerazione, e un ristorante che ha un nome che ricordi facilmente: La Strega.
Nessuna fattucchiera in giro in questo paese nella campagna a ridosso di Taranto, in fondo facile da trovare. Nessuna donna nei posti che contano. Michele Caramia è il titolare e Vito Netti lo chef, un pugliese cresciuto nelle cucine del Nord e poi tornato alle radici in una Puglia che è un immenso serbatoio di prodotti, energie e tipicità, forse troppo vasta per riuscire a proporsi come un insieme capace di suggestionare i golosi come riescono oggi a fare altre regioni meridionali, una su tutte: la Sicilia.
La Puglia non ha ancora espresso un genio trascinatore come è Ciccio Sultano per la Trinacria e le distanze non aiutano certo, il viaggio è sempre in agguato. Bisogna armarsi di pazienza, cercare la sorpresa, coltivare il piacere di vedere crescere belle realtà come questa Strega che è anche pizzeria, fondamentale per i conti.
In carta due percorsi degustativi alle stesso prezzo, 45 , cosa insolita perché uno è di mare e il secondo di terra (ed entrambi di cinque portate, senza trucco insomma). Mi è piaciuta la ricchezza dei piatti, unabbondanza che non deborda perché è di sapori e non di quantità inutile, volumi che spesso in Meridione passano per sinonimo di qualità.
E-mail: paolo.marchi@ilgiornale.it
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