Battlefield sfida Warzone: ecco la modalità "battle royal" RedSec

Chiaramente ispirata dall'avversaria ma con sue particolarità uniche, la battle royal di Bf6 è un'esperienza interessante e che promette ore di sfida e divertimento, soprattutto con gli amici

Battlefield sfida Warzone: ecco la modalità "battle royal" RedSec
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L’obiettivo di Battlefield 6 ormai è chiaro: attaccare da ogni lato Call of Duty e detronizzarlo una volta per tutte. Già con il multiplayer – non certo perfetto, ma un ottimo passo nella giusta direzione – ha assestato un duro colpo al predominio dello sparatutto di Activision. E ora ha rincarato la dose, con l’uscita della battle royal gratuita RedSec.

Come in ogni altro rappresentante di questo genere, 100 giocatori, divisi in squadre da due o da quattro a seconda della modalità scelta, si lanciano in una mappa da esplorare per raccogliere armi ed equipaggiamento, e per vincere devono eliminare tutti gli altri team. Il paragone con Warzone è immediato, visto che anche in RedSec le armi sono divise per rarità, vi sono missioni da completare durante il match per ottenere delle ricompense e si indossano le placche di kevlar per avere armatura. Sono le differenze, però, a rendere la battle royal di Battlefield un’esperienza unica e molto più godibile della sua controparte.

La maggior parte di esse risiedono nei fondamenti dell’fps di EA: le strutture sono distruttibili e nella mappa sono disseminati, oltre alle classiche jeep e ai quad, anche elicotteri, blindati e tank. È possibile ottenere l’accesso a questi ultimi con delle chiavi, date come ricompense per il completamento di alcune missioni. Inoltre, sono state mantenute le quattro classi selezionabili – assalto, ingegnere, supporto, ricognitore – dotata ciascuna di abilità passive e di gadget equipaggiati sin dall’inizio della partita, come missili anticarro, lanciagranate fumogene e cassa di rifornimenti. Da non dimenticare, inoltre, la possibilità di chiamare attacchi aerei o di artiglieria, oltre ad un drone per identificare i nemici.

La cosa che più ci ha intrigati, però, è il feeling generale della modalità. Dopo appena una manciata di partite, sembra essere a metà tra Warzone e PlayerUnknown’s Battleground: non tende troppo verso la frenesia del primo o l’approccio più cauto del secondo, si posiziona nel mezzo creando una nicchia tutta sua.

Un’esperienza interessante per gli amanti del genere, da affiancare al multiplayer classico molto più ricco d’azione, e una base solida su cui costruire, specialmente in vista dell’uscita di Black Ops 7.

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