Manila Alfano
Hanno passato tutto linverno brontolando e lamentandosi per la mancanza di libertà o di spazi da dedicare esclusivamente a se stessi. Si crucciano quando devono rinunciare alla serata frizzante organizzata dallamico e promettono di rifarsi alla prima occasione. Poi finalmente soli. Li trovi lì, svaccati e sconsolati che gironzolano per casa senza meta e senza senso. Quando la moglie o la compagna va in vacanza lui diventa una specie a rischio, la libertà diventa noia e lindipendenza disordine e disorganizzazione totale. Vagano da una camera allaltra, alla ricerca di quei famosi calzini che non si trovano mai se non dopo un paio di telefonate al cellulare di lei. Si dimenticano di fare la lavatrice, a volte persino di andare a ritirare le camicie in tintoria, non trovano il tempo di fare la spesa né tantomeno di dedicarsi alle faccende domestiche. Vanno a dormire senza aver rifatto il letto con una cena ordinata dal cinese ancora sullo stomaco.
Altro che conquista dindipendenza e libertà, luomo da solo in città entra in crisi profonda, con notevoli rischi per salute e girovita. Alimentazione improvvisata, piatti preconfezionati, pasti saltati, abuso di alcol e di bevande ghiacciate. Mariti e uomini single sono infatti le categorie più a rischio dell'estate in città, che per 7 maschi su 10 è una via crucis lunga un mese e più.
I sintomi? Stomaco gonfio, disturbi del sonno, difficoltà digestive, frequenti mal di testa: solo un uomo su 20 (5%) vive bene e senza problemi.
A lanciare lallarme è una ricerca della rivista Dimagrire, in edicola in questi giorni, condotta su oltre mille italiani di età compresa tra i 25 e i 60 anni, che trascorre lestate o parte dellestate, in città. «Purtroppo assistiamo ad una singolare tendenza - afferma la dottoressa Chiara Mezzetti, biologa e nutrizionista -: se in passato la vacanze più dannose alla linea erano quelle trascorse in agriturismo o villaggi all-inclusive con tutta la famiglia, oggi il pericolo più grande deriva dallo stare da soli in città». Insomma, con moglie e figli in vacanza inizia una vera e propria odissea alimentare. Infatti, se per 7 uomini su 10 (67%) saltare il pranzo diventa una regola, per oltre la metà (54%) il consumo di surgelati e piatti pronti raggiunge livelli record mentre il 41%, piuttosto che cucinare, finisce per rifugiarsi quasi ogni giorno in ristoranti e fast-food. Il 36% mangia in modo sregolato, il 27% consuma snack e merendine come fossero pane e il 24% si impone una sorta di digiuno forzato per tutta la durata dell'estate. Per non parlare degli abusi: il 75% eccede in gelati e granite, il 68% in birra e alcolici con ghiaccio, il 62% in bibite gassate.
Le situazioni a rischio non sono poche. Innanzitutto mangiare da soli, ma anche le maratone culinarie a casa di amici, o gli spuntini notturni che senza nessuno per casa diventano più frequenti. Accanto al difficile rapporto col cibo, secondo lo studio di Dimagrire, a mettere in crisi «l'uomo solo in estate» ci si mettono le faccende di casa da affrontare come una guerra batteriologica, i faticosi viaggi per raggiungere consorti e figli durante il week-end, il caldo eccessivo e l'allergia a qualsiasi attività fisica. Le conseguenze sono inevitabili: più di un uomo su quattro ingrassa accumulando 2 o 3 chili in più, il 24% dorme meno di 5 ore per notte, il 15% invece, perde peso in maniera rapida e preoccupante, mentre il 13% soffre di quotidiane difficoltà digestive.
Il quadro è a dir poco desolante e solo il 5% afferma di non risentire di queste problematiche. Risultato: solo un uomo su 20 in città d'estate vive bene e si diverte. A tutti gli altri non resta che aspettare il ritorno dellinverno.
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