Stressato dalle coccole il gatto "diplomatico" al Foreign Office inglese

Palmerston rientra in ufficio. Ma una lettera avvisa i dipendenti di non importunarlo

Stressato dalle coccole il gatto "diplomatico" al Foreign Office inglese

I cittadini britannici erano seriamente preoccupati per la sorte di Palmerston il Chief Mouser (Capo antitopi) che dimorava al Foerign Office (ministero degli Esteri), ma di cui si erano perse le tracce da ben sei mesi. Addirittura si vociferava che il gatto fosse defunto. Palmerston aveva iniziato il suo ruolo come Chief Mouser nell'aprile 2016 e secondo i dati del ministero, da luglio 2018 aveva catturato ben 27 topi. Pochi giorni fa, a caratteri cubitali, sulla stampa inglese è finalmente comparsa la buona notizia: «Palmerston came back!» (Palmerston è tornato). Ed è venuta fuori la vera storia di questi sei mesi e della sua scomparsa, tenuta top secret, come si conviene per il personale di un ministero degli esteri. Il povero Palmerston era fortemente stressato dagli impiegati che lo prendevano continuamente in braccio senza neanche lasciarlo dormire e stava rasentando la grave obesità perché tutti gli davano da mangiare dolci e cibo del tutto inadatto per un felino. Il suo veterinario, dopo avere costatato che Palmerston si leccava in continuazione strappandosi il mantello, soprattutto sulle zampe, aveva emesso la diagnosi di grave sindrome da stress dalla quale poteva guarire solo se allontanato da chi, seppure per amore, lo «torturava» di coccole. A questo punto il Chief Mouser è stato portato nella casa del segretario privato del Foreign Office, Sir Simon McDonald, il quale gli ha volentieri offerto i suoi divani in modo che riposasse tranquillo e lo ha abituato alla dieta corretta consigliata dal medico. Il ritorno di Palmerston ha riempito di gioia i cittadini ma soprattutto i funzionari del ministero i quali però si sono visti arrivare sulla scrivania una lettera, firmata dal segretario, con alcune regole che, se non rispettate, porteranno al ritiro definitivo del micio in una casa privata. Alcune porte pesanti dotate di adesivi avvertiranno le persone quando entrano nel suo spazio. Il personale deve interagire col gatto in modo discreto e, nella lettera c'è scritto testualmente «offrendogli la mano come se ci si presentasse a una persona sconosciuta». Soprattutto, il micio non deve essere svegliato se dorme, specie se si trova nei suoi quartieri privati ed è vietato dargli del cibo. I gatti degli alti uffici pubblici inglesi sono una faccenda molto seria per i cittadini britannici. Downing Street è nota perché al numero 10 c'è la residenza ufficiale del Primo Lord della Tesoreria e, quindi, del Primo Ministro, dal momento che le due cariche sono rivestite dalla stessa persona. Qui il Chief Mouser è praticamente un obbligo, fin dai tempi di Winston Churchill, grande amante di gatti e cani. Fra i mici più famosi c'è certamente Humphrey, un gatto vissuto 18 anni che ha «servito» Margaret Thatcher dal 1989 al 1997.

Attualmente la posizione è occupata dal discusso «Larry» che dimorava a Downing Street già quando era primo ministro Cameron con il quale il rapporto non pare fosse idilliaco. Certamente Larry, gatto arrivato negli uffici governativi direttamente dalla strada, non ha un carattere docilissimo. La stampa bene informata ha reso noto che Cameron peraltro non fosse molto amante dei gatti. Si narra addirittura di un'unghiata che Larry incazzato avrebbe rifilato al primo ministro. Quando si profilava un inaudito allontanamento del micio è arrivata Theresa May e i rapporti sono migliorati come mostra la famosa foto di Larry che, sulla porta del N° 10, osserva la prima ministra salutare Trump e Melanie in visita a Londra.

Celebri poi le azzuffate di Larry con gli altri gatti degli uffici ministeriali, tanto che qualche talpa ha dato per sicuro il suo ritiro a dimora privata nel 2020, notizia smentita ufficialmente dalla segreteria di Boris Johnson. Insomma se raramente è concesso scherzare con la Regina, non fate molto i furbi con i gatti dei piani alti britannici.

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