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Gli studenti bloccano i treni

Ci tenevano proprio gli studenti a occupare i binari. E stavolta ce l’hanno fatta. Dopo il tentativo della scorsa settimana di invadere la stazione di Cadorna, ieri hanno occupato, in circa mille, le rotaie di Lambrate, mandando in tilt la circolazione dei treni. Risultato: pendolari furenti e ritardi di circa un’ora su tutta la linea ferroviaria. «E allora cosa dovrei dire io? - insorge un operaio mentre aspetta il treno - Guadagno così poco che dovrei scioperare da tre anni. Ma mi alzo alle cinque del mattino per il turno e non ho il tempo di fare certe cose».
Il vero obbiettivo dei collettivi studenteschi, nel giorno dell’approvazione del decreto Gelmini, è raggiungere la tangenziale e bloccare il traffico. Non ce la fanno. La polizia li ferma in via Rombon. Questo tuttavia non arresta «l’onda anomala», alimentata dalla rabbia per le notizia che arrivano in diretta, con un tam tam via cellulare, dalle piazze di Roma, dove gli studenti sono arrivati alle mani con i gruppi di estrema destra. I collettivi si diramano per tutte le vie del centro, dal mattino presto, sotto la pioggia, sottobraccio l’uno all’altro.
I liceali di decine di scuole partono da largo Cairoli e sfilano a zig zag per le vie del centro fino al liceo Manzoni, in occupazione. Tutto tranquillo, eccetto qualche momento di tensione in via San Paolo quando una parte del corteo improvvisato sfugge alle forze dell’ordine. La polizia per recuperare alcuni manifestanti è costretta a inseguirli e spintonarli. Uno studente di 15 anni si ferisce a un gomito e viene portato al Fatebenefratelli. In via Torino, un ragazzo sfodera la bomboletta spray e scrive su un tram in sosta: «Blocca la città». E in via Conservatorio viene lanciato un fumogeno.
«Bloccheremo tutta Milano - scandiscono in coro gli studenti - questo è solo l’inizio». In programma c’è il blocco delle lezioni, alle superiori e all’università. Con annesso il tentativo di non fare entrare nelle aule chi invece vuole studiare. «Andremo avanti a oltranza» promettono i collettivi.
Quelle di ieri sembrano prove generali per il maxi corteo di stamattina, che si unirà alla manifestazione dei sindacati in sciopero. L’appuntamento è per le 9,30 in largo Cairoli per una manifestazioni che gli studenti dedicano ad Abba, il giovane ucciso a sprangate lo scorso settembre in via Zuretti. «Siamo contro il razzismo e contro il fascismo» precisano i capipopolo dei collettivi. Come a dire: non è gradita la presenza nel nostro corteo infiltrazioni di altri gruppi, soprattutto se di estrema destra. L’appuntamento è in largo Cairoli la destinazione è l’università Statale in via Festa del Perdono. Parola d’ordine: «Salva i saperi, ferma Gelminetor».

I sindacati di categoria della Cgil hanno organizzato dalle 10,30 un presidio in Piazza Santo Stefano, durante il quale interverranno studenti, precari della scuola, docenti. I ricercatori precari sfileranno dietro allo striscione «Il futuro è di chi lo ricerca».

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