Studenti, che asini: 7 su 10 insufficienti

Alla fine del primo quadrimestre il 70,3% dei giovani italiani che frequentano le scuole superiori sono risultati al di sotto della sufficienza in almeno una materia. In media ogni ragazzo è insufficiente in quattro materie

Studenti, che asini: 7 su 10 insufficienti

Roma - Studenti dietro la lavagna. Il 70,3% dei ragazzi che frequentano le scuole superiori, circa due milioni di studenti, ha riportato una o più insufficienze al termine del primo quadrimestre di quest’anno scolastico: in media ogni ragazzo ha riportato insufficienze in quattro materie. È quanto rileva un'indagine campionaria condotta in questi giorni dall'ufficio studi del ministero della pubblica istruzione sul 40% delle scuole italiane. In particolare, nel liceo classico ha insufficienze il 57,6% degli studenti, nello scientifico il 61,9%, nei licei socio-psico-pedagogici il 57,6%, al linguistico il 67,4%, negli istituti tecnici il 76,4%, nei professionali l’80%, negli artistici il 73,8%.

Asini Mediamente dunque sette alunni su dieci registrano almeno un'insufficienza: "Un valore di per sé alquanto negativo - si legge nella nota del ministero - che diventa drammatico negli istituti professionali dove gli insufficienti sono ben 8 su 10". Come se in una classe di 24 alunni solo 7 di questi riportassero risultati positivi (e solo 5 negli istituti professionali). Secondo l'indagine nei prossimi mesi dovranno essere riparate circa 8 milioni di insufficienze: in media ogni studente dovrà recuperare quattro debiti.

Matematica La disciplina dove sì è registrato il maggior numero di insufficienze è la matematica con il 62,4% dei casi, con valori negativi in tutti i tipi di scuola. Il numero di insufficienze rimane costante a prescindere dagli anni di corso: solo in quinta si nota una lieve riduzione (65%), ma rimangono significative le carenze in materie come la matematica (60,9%) e l'italiano che nei tecnici e i professionali è di circa il 40%. Per il ministro Giuseppe Fioroni "i dati del primo quadrimestre dimostrano quale lavoro straordinario la scuola debba mettere in atto perché entro giugno si recuperino il più possibile queste insufficienze: sono numeri che, oltre a far chiarezza, illustrano anche lo sforzo che alunni e docenti saranno chiamati a fare nei prossimi mesi in quanto, a fine anno, di solito le insufficienze si dimezzano.

E' del tutto evidente comunque che ci troviamo di fronte ad un problema serio ed è questo il motivo per il quale - conclude Fioroni - è stata data priorità assoluta, anche in termini di risorse economiche, alle azioni per supportare l'impegno delle scuole".

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