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Stuprata e strangolata: la tragica fine di «Pippa»

Stuprata e strangolata: la tragica fine di «Pippa»

da Istanbul

Stuprata e strangolata. I risultati definitivi dell'autopsia si avranno fra dieci giorni, ma è ormai certa la fine orribile di Giuseppina Pasqualino di Marineo, uccisa il 31 marzo scorso a Gebze, a pochi chilometri a sud di Istanbul, mentre, vestita da sposa, cercava di raggiungere Tel Aviv in autostop e di portare un messaggio di pace alle popolazioni del Medio Oriente.
Il suo assassino si chiama Murat Karatas, ha 38 anni, è divorziato con due figli ed è quello che potremmo definire un balordo, con alle spalle denunce per furto. Lunedì 31 marzo ha caricato Giuseppina sul suo camioncino modello Tata nero. Invece di proseguire sull'autostrada E5, ha deviato per la statale D 100, portando la giovane in una boscaglia dove è avvenuta la tragedia. Prima l'ha violentata in macchina e poi l'ha strangolata, presumibilmente con un cordoncino. Ha cercato di seppellirla sotto un albero e le ha sottratto alcuni effetti personali fra cui il cellulare.
Proprio questo è stato il suo errore. Ha messo nel telefonino di Giuseppina la sua tessera e grazie a questo la polizia è riuscita a trovarlo. Pippa Bacca, questo il suo nome d'arte, è stata uccisa nel giorno dell'ultimo contatto con la famiglia. Quando è scattato l'allarme, venerdì successivo, era già morta da giorni.
Il suo assassino è stato arrestato nel pomeriggio dell'altro ieri, sempre nei dintorni di Gebze. Lo hanno messo sotto torchio finché non ha confessato dove si trovasse il corpo. La vittima era già in avanzato stato di decomposizione, nuda e ricoperta di terra e rami. Il suo riconoscimento sarebbe stato possibile solo grazie ad alcune cicatrici sul seno.
Alla sorella di Giuseppina, Antonietta, e al fidanzato, Giovanni Chiari, nella notte fra venerdì e sabato, non è rimasto altro che riconoscere il cadavere e tornare in possesso dei primi effetti personali della giovane, fra cui il trolley verde con cui stava compiendo la sua avventura. Il loro dolore è stato vissuto con grande dignità. L'unico momento di crollo Antonietta l'ha avuto quando ha visto quel che rimaneva dell'abito da sposa indossato dalla sorella.
Adesso in Turchia è il momento del dolore. Il presidente della Repubblica Abdullah Gül ha trasmesso il suo personale cordoglio all'ambasciatore italiano Carlo Marsili, aggiungendo di essere stato profondamente toccato dal candore di Pippa.
Molti turchi hanno lasciato il loro messaggio sul blog Brides on tour, dove Pippa e Silvia Moro, la compagna da cui Giuseppina si era divisa a Istanbul, raccontavano la loro avventura. E c'è anche chi ha voluto chiedere scusa. Il quotidiano Hürriyet, nella versione on line, ha titolato secco: «Utaniyoruz».

Ci vergogniamo.

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