Alessia Marani
da Roma
La carriera di Dembelè Garrà, classe 1986, originario del Mali, speranza del calcio francese approdata alla Ligue 1 (la serie A francese) nellAuxerre, sè spenta ieri nel carcere romano di Regina Coeli. Laccusa è di quelle infamanti: avere stuprato lunedì notte nei bagni del «Supper Club», una discoteca trendy del centro storico di Roma, una ragazza americana di ventanni. Una studentessa della Temple University di Monteverde entrata nel locale con un gruppo di amici e avvicinata dal balordo intorno alle due nei pressi della toilette. Non cè stato nemmeno il tempo di reagire: il calciatore ha prima tentato un goffo approccio, poi lha strattonata, presa e spinta allinterno; sè chiuso dietro la porta a chiave e lha violentata. Ma Dembelè che, martedì pomeriggio, aveva sfilato insieme ad altre decine di testimoni negli uffici della Questura di via di San Vitale, al momento del fermo, avvenuto nella tarda serata di martedì, ha continuato a negare: «Ho parlato con lei, avevo bevuto molto, non ricordo nulla. Ma non lho violentata». Questo è stato il terzo stupro in appena due giorni nella Capitale. E ieri se nè registrato un quarto: una romena di 38 anni violentata da un «branco» di cinque connazionali in uno stabile abbandonato alla periferia Ovest. Domenica sera, unaltra studentessa americana, pure lei ventenne, aveva denunciato dessere stata avvicinata da un uomo e sotto la minaccia di un coltello, costretta a salire in auto e a subire violenza.
Quando martedì mattina la vittima del calciatore, accompagnata da unamica, sè presentata davanti agli agenti del commissariato Trevi, è subito scattata la caccia alluomo. Unindagine non troppo complicata, a dire il vero. Al «Supper Club» di via De Nari, si entra solo per invito. E anche per il ristorante è obbligatoria la prenotazione. Alla festa black di lunedì Dembelè Garrà era andato perchè presentato da un amico, un connazionale che vive nella Capitale. Il calciatore francese, liquidato dal club dOltralpe ad aprile per motivi disciplinari (era stato sorpreso a guidare in stato debbrezza e senza patente), era di passaggio a Roma per un provino con la Cisco calcio, compagine di C2 in cui milita lex biancazzurro Paolo Di Canio. Con la Lazio, il francese aveva fatto un test durante lestate, ieri, invece, sarebbe dovuto essere a Perugia e poi a Treviso per tentare lingaggio da attaccante. Ma i poliziotti della IV sezione della squadra mobile lhanno bloccato prima, nei pressi della stazione Termini. Pronto per partire verso il nord dove avrebbe dovuto sostenere provini con il Treviso e il Perugia. A inchiodarlo il riconoscimento da parte della ragazza e di un suo amico attraverso una serie di fotografie. Limmagine di Dembelè, confusa a quella di unaltra decina di giovani di colore, infatti, è stata indicata sia dalla vittima che da un ragazzo a cui, non contento, prima di uscire dalla discoteca, Dembelè aveva sferrato un bel pugno sul volto.
«Lautorità giudiziaria - ha commentato ieri Riccardo Villari, della Margherita - faccia piena luce sullepisodio. Comè possibile che in un locale pubblico accadano fatti del genere?». Incalza Dorina Bianchi, vicepresidente della Commissione Affari Sociali: «Questescalation di violenze su donne - ha detto - sta danneggiando limmagine dellItalia. Serve la creazione di una commissione che studi provvedimenti ad hoc per fermare e punire gli autori». Aggiunge Beatrice Lorenzin, Forza Italia giovani: «Emerge una realtà inquietante, il dramma è nellimmaginario sociale di una donna inferiore e sottomessa». Intanto, il Silb-Fipe, sindacato dei gestori dei locali notturni, ha chiesto un incontro con il questore di Roma, Marcello Fulvi, per «mettere a punto una strategia comune per garantire maggiore sicurezza al popolo della notte».
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