Ora davvero la sanità rischia di far annegare la maggioranza regionale. Nel clima da tutti contro tutti che si respira alla Pisana, accade che lassessore alla sanità Augusto Battaglia, già oscurato dal responsabile Ds del settore, Lionello Cosentino, e messo sotto tutela economica dalladvisor Mgkp Spa, finisca sul banco degli accusati per i suoi modi dispotici. Accuse pesanti, che arrivano dal presidente della commissione Sanità, Franco Dalia: «Delibere di giunta approvate senza passare in commissione, mancata rendicontazione sul debito corrente. E poi una delibera che avrebbe tagliato di 14milioni di euro i fondi integrativi contrattuali del personale sanitario dell'Ares 118». «Bisognerebbe vedere - spiega Dalia - se i conti sulla sanità sono davvero a posto altrimenti ci troviamo di fronte a un problema politico profondo e serio. Vorrei conoscere la situazione del 2006 e quella del 2007. Questa domanda invece la pongo alla cabina di regia: con il governo abbiamo un rapporto di interlocuzione o di commissariamento?».
Ma Dalia non si ferma qui. Le sue perplessità vengono giù come l'acqua di un temporale estivo. Non poteva certo passare inosservata la serie di domande su quella «delibera-quadro sui servizi socio-sanitari» che Battaglia ha annunciato. Per Dalia «serve un disegno di legge che vada a regolare lintero comparto». Ma se il presidente della commissione Sanità ha rimarcato le inadempienze istituzionali dellassessore dinnanzi agli eletti, per lopposizione regionale queste accuse sono cosa arcinota. «Siamo felici - incalza il capogruppo di Forza Italia, Alfredo Pallone - che finalmente il presidente Dalia, e spero a nome del gruppo, si sia reso conto della umiliazione che sta subendo la commissione e il Consiglio regionale. Sulla sanità abbiamo denunciato questo commissariamento in atto e la speciosità del rapporto tra assessore e direttore dellAsp oltre allesautoramento dei poteri dellaula». Ne fa una questione di dignità istituzionale il vicepresidente della commissione Sanità, Stefano De Lillo (Fi), che chiarisce come «i rapporti tra esecutivo e consiglio non dovrebbero essere concepiti come rapporti di forza». Mentre «in questo conflitto chi ci rimette è il parlamentino della Pisana» chiosa Donato Robilotta (Sr). Soddisfazione per le dichiarazioni di Dalia viene espressa da Tommaso Luzzi (An) che rimarca «quante volte si sia fatto un dibattito in commissione senza avere gli atti licenziati dalla giunta».
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