Si è concluso a Palazzo Valentini il confronto tra la maggioranza di centrosinistra e lopposizione di centrodestra sulla manovra di bilancio di previsione 2010, approvata insieme con il piano delle opere pubbliche con 27 voti favorevoli, 12 contrari e un astenuto (Udc). La manovra prevede 121,4 milioni di euro per investimenti e 430,9 milioni di euro per la spesa corrente.
Il gruppo del Popolo delle libertà, rispetto ai 1061 emendamenti presentati, è riuscito a portare a casa soltanto qualche briciola di poco rilievo, mentre Mario Ferrante, capogruppo Udc, ha ottenuto un successo personale con le proposte sulla tutela della famiglia e delle categorie più deboli, apprezzate strumentalmente dalla giunta Zingaretti. Ferrante aveva ricambiato la cortese attenzione dichiarando fin da subito che il «bilancio della giunta Zingaretti contiene spunti positivi», in netta contrapposizione con il giudizio totalmente negativo espresso ripetutamente dagli esponenti del Pdl.
«Nonostante lopposizione abbia fatto una proposta strategica globale sulla manovra finanziaria, la maggioranza non ha modificato neanche di un passo il bilancio, irrigidita come sempre sulle sue posizioni», ha osservato Danilo Amelina (Pdl). «Il centrosinistra ancora una volta ha fornito segnali inequivocabili della sua incapacità di programmazione, nascondendosi dietro ai vincoli per la stabilità e cercando di mascherare e attenuare - ha precisato Amelina - la propria incompetenza a essere veramente utile ai cittadini in un momento di crisi».
Il vice presidente vicario del consiglio provinciale Francesco Petrocchi (Pdl) ha rincarato la dose: «È un bilancio di carta, con nessuna concretezza, che non prevede investimenti in ausilio delle attività produttive e delle imprese del territorio, né alcuna infrastruttura nevralgica e determinante per la viabilità. Da questo punto vista è un bilancio che non ha alcuna rilevanza per il territorio». Per Anselmo Tomaino (Pdl) «siamo di fronte al la fiera dellovvietà con una vera presa in giro nei confronti dei cittadini e con un mancanza totale di programmazione».
In conclusione, per il capogruppo del Popolo della Libertà Andrea Simonelli, «questo bilancio, risulta inadeguato a fronteggiare le priorità del territorio e viziato da una totale mancanza di programmazione rispetto al settore delledilizia scolastica e della viabilità. Il centrosinistra accusa il governo per i tagli, ma dimentica che la regione Lazio non ha ancora provveduto a trasferire alla provincia risorse per circa 400 milioni di euro tra spesa corrente e spesa in conto capitale che avrebbero potuto dare respiro a questa manovra con maggiori servizi e interventi sul territorio».
Di diverso avviso - e non poteva essere altrimenti - il giudizio del presidente Nicola Zingaretti: «È unoperazione che dimostra come questa amministrazione sappia decidere e realizzare, importante è stato il contributo dellUdc».
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