da Milano
Dalla fusione Aem-Asm dovrebbero venire sinergie che come minimo raggiungeranno i 90 milioni lanno, mentre le trattative per il 25% di Endesa Italia dovrebbero concludersi entro fine giugno: sono forse i due elementi più rilevanti della presentazione dellaccordo agli analisti, che ha visto un rinvio della presentazione del piano industriale del nuovo gruppo allautunno. Un terzo elemento, forse inevitabile, è dato dagli strascichi lasciati da una trattativa durissima che ha visto coinvolti in prima persona i due numeri uno di Aem e Asm, Giuliano Zuccoli e Renzo Capra. Così ci vuol nulla per far salire la tensione. Cè stato prima un confronto a distanza sulla presidenza di Edipower: secondo alcune fonti Capra avrebbe affermato che deve andare a Brescia, ma Zuccoli ha detto di essere «totalmente alloscuro di unipotesi di questo tipo». Poi un malinteso a distanza ravvicinata sulla presidenza Edison: «Ce la giocheremo a testa e croce» ha detto con una battuta Capra. Ma Zuccoli lha presa male: «È un modo di dire lontano dalla mia percezione delle regole». Daltro canto il manager di Aem non si è nascosto le difficoltà sulla governance: «Le taglie forti hanno bisogno di abiti su misura. E visto che noi siamo una taglia forte, non esiste una governance per la nuova società scritta sui libri o creata dai professori, ma ne servirà una frutto di equilibrio che garantirà che la politica locale sia al posto giusto: non cè cosa peggiore, infatti, di un manager che vuole fare il politico, forse solo un politico che vuol fare il manager». Ce nè per tutti, ma è certo che se il buon giorno si vede dal mattino sono in vista tempi movimentati.
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